Dopo la notte di Halloween, il 31 ottobre, la Festa di Ognissanti l’1 novembre e la Festa dei Morti il 2 novembre, arriva anche la Festa di San Martino. Quali sono le sue origini? Come si festeggerà in Sicilia?
Si sa, qui in Sicilia finita una festa se ne fa un’altra. E’ così che, dopo una serie di ricorrenze si attende l’arrivo della Festa di San Martino. Ma qual è l’origine e le tradizioni di questa festa? Quali eventi sono in programma?
Chi era San Martino?
Prima di divenire santo, Martino di Tours era un vescovo cristiano nato in Pannonia (l’attuale Ungheria) figlio di un ufficiale dell’esercito romano, educato a Pavia.
La storia narra che prima di intraprendere la vita monastica, Martino fu un soldato e durante una ronda a cavallo, notò un mendicante seminudo che moriva di freddo. Il giovane non esitò a tagliare con la spada il suo mantello a metà per cederlo al pover’uomo.
Perché solo a metà? Perché a quel tempo, a ogni soldato veniva fornito solo mezzo equipaggiamento da parte dei governanti. Per tale ragione Martino non poté donare il mantello nella sua interezza, poiché metà di esso non gli apparteneva!
Subito dopo il nobile gesto, il cielo si fece sereno e uscì il sole. (Miracolo?) Per questo motivo le giornate calde e soleggiate di novembre, che coincidono proprio con questa ricorrenza, vengono ricordate come l’Estate di San Martino.
Dopo anni di servizio, decise di abbandonare l’esercito per intraprendere la vita monastica e realizzare un pellegrinaggio in tutta Europa con l’obiettivo di professare la carità e cristianizzare i popoli pagani. La sua celebrazione infatti lega molteplici nazioni: originariamente la tradizione nasce in Francia, per poi diffondersi a macchia d’olio in Germania, Scandinavia e nell’Europa orientale.
San Martino è tra i primi santi non martiri proclamati dalla Chiesa cattolica e, acclamata santità a parte, è considerato uno dei fondatori del monachesimo in Occidente. Ma perché si festeggia proprio l’11 di novembre? Perché è l’11 novembre del 397 d.C. che il suo corpo venne seppellito, esattamente 1.624 anni fa.
Tradizione cristiana o tradizione contadina?
Un particolare importante, che segnerà il destino di questa festa, è che l’11 novembre si festeggia la fine dei lavori nei campi, nonché l’inizio della raccolta. Questo momento, che risulta ”sacro” nella tradizione contadina, è un motivo in più per festeggiare, perché è il momento in cui si brinda bevendo il vino novello.
Tra i proverbi ricorrenti che legano la festa del Santo ai festeggiamenti per la fine della vendemmia: “A San Martin casca le foie e se spina el buon vin” e “de San Martin el mosto l’ diventa vin” (A San Martino, ogni mosto diventa vino).
Un altro simbolo della ricorrenza è l’oca: si narra infatti che pur di non essere nominato Vescovo, San Martino si rifugiò all’interno di una stalla piena di oche e i loro versi lo fecero trovare. Per queste ragioni, tra le tradizioni culinarie legate a questa festa, è frequente trovare in tavola l’oca, il vino e le castagne. Anche in questo caso va ricordato il detto: “Oca, castagne e vino, tieni tutto per San Martino“.
La combinazione vincente dell’11 novembre non è solo occasione di ritrovo e di squisite degustazioni. Negli anni ha assunto un importante carattere folkloristico che, fortemente relazionato al clima mite caratteristico del periodo, dove non c’è posto per il grigiore autunnale (né per le tempeste), attira un numero crescente di turisti e visitatori.
Gli eventi in programma
-Festa di San Martino a San Gregorio (Catania)
Torna dopo anni la manifestazione, realizzata in sinergia tra il Comune e l’associazione “ArtigianCity”, prevista per venerdì 12, sabato 13 e domenica 14 novembre presso Piazza dell’Immacolata.
Sono in programma diversi momenti di intrattenimento e spettacolo, con l’esibizione jazz del duo “Angela & Marco” e del gruppo “Shamless Jazz“, l’esibizione dei “Sicula Folk” e per concludere la danza western con Kàtane Country.
-Palio di San Martino a Castell’Umberto (Messina)
Questo paese caratteristico dei Nebrodi celebra San Martino intitolandogli un palio, suddiviso in due gare. Oltre alla manifestazione sportiva, l’interesse per la valorizzazione del territorio, attraverso l’allestimento di stand per degustare prodotti tipici dell’area dei Nebrodi.
-Sagra della frittella e sgambata di San Martino (Ragusa)
Ogni anno a Ragusa è tradizione organizzare l’evento sportivo della gara podistica “sgambata di San Martino”, che verrà accompagnato dalla sagra della frittella in via Mariannina Coffa.
Sarà possibile gustare la frittella tradizionale -preparata con noci, uvetta e finocchietto selvatico-, le brighelle -con ricotta, cioccolato o crema- e le crispelle di riso. Sarà inoltre allestita una galleria enogastronomica in cui deliziarsi con i prodotti tipici dell’area del ragusano.
-San Martino e il Vulcano a Milo (Catania)
In una frazione del paese di Milo, Fornazzo, adagiata sull’Etna in mezzo alle ginestre, una sagra dedicata alle produzioni tipiche dell’area del vulcano: gusterete ottimi vini, salsiccia con verdura appena raccolta -come i caliceddi-, scacciate, cannoli alla ricotta, funghi, castagne e molto altro.
-Festeggiando San Martino a Frazzanò (Messina)
Frazzanò dedica a San Martino il prodotto protagonista dell’autunno: il fungo. Saranno organizzate una mostra divulgativa ed escursioni per avvicinare gli interessati alla raccolta dei funghi.
Inoltre sarà possibile gustare piatti tipici preparati secondo le ricette tradizionali, a base di funghi ma anche del celeberrimo suino nero dei Nebrodi, accompagnato da vini di produzione locale.
-Festa di San Martino ad Aci Bonaccorsi (Catania)
Ad Aci Bonaccorsi si festeggia San Martino con una sagra dedicata all’esposizione di produzioni locali, sia enogastronomiche che artigianali.
Sarà possibile assaggiare la tradizionale mostarda -in particolare quella ai fichi d’india-, il miele, il vino novello e la frutta tipica della zona del periodo autunnale. La manifestazione si terrà nel cortile del Palazzo Cutore.