Dissesto idrogeologico, dopo il violento nubifragio che si è abbattuto su tutto il territorio dell’isola con precisione sul capoluogo etneo, la città deve rimettersi in piedi e affrontare i disastri. In tre anni attraverso la Struttura commissariale contro il dissesto idrogeologico sono stati stanziati 475 milioni di euro.
Allerta meteo, dissesto idrogeologico, nubifragio e oltre 230 interventi espletati dalla Regione nella lotta contro le frane in Sicilia. Durante questo maltempo si sono anche registrate tre morti. Un uomo a Gravina e una coppia a Scordia.
A causa delle intemperie del nubifragio il governo ha ritenuto necessario dichiarare lo stato di emergenza per 86 comuni siciliani.
Per assicurare la sicurezza delle infrastrutture sono stati già stanziati 175 milioni di euro, con particolare attenzione alle strade dissestate dell’Isola.
La spesa per gli interventi per combattere l’erosione costiera è di 128 milioni, per un totale di 45 opere. Ammontano invece a 135 milioni le somme destinate al contrasto delle alluvioni, volte a prevenire il rischio idraulico.
Il governo attraverso la Struttura commissariale contro il dissesto idrogeologico, ha già impegnato complessivamente 475 milioni di euro in soli tre anni. Si tratta di quasi il 60% dell’intero budget di 795 milioni di euro messo a disposizione dallo Stato 795 milioni.
Secondo una relazione della Corte dei Conti si considera che si partiva dai 28,66 milioni spesi sino al 2018. Dal 2019 ad oggi invece la Struttura commissariale ha già effettivamente impiegato 421 milioni di euro. La Sicilia si pone pertanto al primo posto tra le regioni italiane per somme erogate.
L’obiettivo è garantire in questi anni, a fronte del dissesto del territorio e del nubifragio, la difesa del territorio siciliano in tutte e nove le province.
«Stavolta il peggio sembra essere passato, ma rimangono i morti da piangere e le ferite sul territorio, i tantissimi danni alle strutture pubbliche e a quelle private. Rimangono migliaia e migliaia di titolari di imprese che continuano ancora a vivere nella disperazione», dichiara il presidente Musumeci.
«Speriamo che Bruxelles si renda conto che l’Europa non è ancora pronta ad affrontare il cambiamento climatico e che possa dare agli Stati membri le necessarie direttive perché si possa intervenire al più presto», afferma il presidente della Regione Siciliana nella speranza di trovare riscontro da parte del Parlamento Europeo.
«La Sicilia negli ultimi quattro anni – prosegue – ha fatto tutto quello che poteva fare: siamo la prima Regione d’Italia per avere speso il maggior numero di risorse finanziarie nella lotta contro le frane e dissesto. Ma non basta, ecco perché serve un nuovo approccio e serve una consapevolezza maggiore da parte di tutti».