“Vogliamo dare chiarezza e cultura alle persone”. In un settore fondamentale per la vita di tutti: il cibo. E, nello specifico, attraverso un’eccellenza storica siciliana: il tonno rosso, “che ha un suo nome riconosciuto nel mondo e indicato nelle etichette: Thunnus Thynnus“. Parte da qui Alfio Visalli, lo chef dietro al Thunnus Thynnus Fest 2023, il primo festival dedicato al tonno rosso e alla bottarga ospitato presso la tonnara di Marzamemi. Preludio del festival del Pesce azzurro, si propone di essere un appuntamento al gusto di memoria: quello dei tonni siciliani e dei loro pescatori, i tonnaroti. Più che un evento food, un percorso tra i ricordi di mare e la storia dell’Isola.
Il 21 e 22 giugno, dalle 12 alle 23, oltre a scoprire le aree food e wine, sarà possibile assistere a cooking show e incontri e avere la possibilità di un contatto diretto con gli chef. Senza dimenticare la cultura: perché tra musica, spettacoli e intrattenimento all’insegna del folklore siciliano, sarà anche possibile visitare gli storici locali della tonnara di Marmamemi, aperta al pubblico in via eccezionale in occasione del festival. Ogni morso e ogni sorso promette sicilianità: compresi i drink, a base di acqua di mare o di pomodoro o di bottarga, “per far capire che un cocktail non è un anestetico con cui ubriacarsi, ma una testimonianza della nostra terra“, spiega Visalli.
Per spiegare l’idea del festival, lo chef parte proprio dalla storia di un settore economico fondamentale per l’Isola, con le sue 78 tonnare. “Alcune fisse per la pesca, altre utilizzate come stazioni di lavorazione – spiega – La creatività, allora, era spinta dall’esigenza di trovare nuovi modi di conservare e consumare il pesce. Così sono nati il tonno salato o quello sott’olio; ma anche la stessa bottarga, risposta all’esigenza di non sprecare le uova, che non potevano consumarsi tal quali in quella quantità”. Non a caso, ad aprire l’evento sarà la dimostrazione della sacralità del taglio del tonno rosso.
E non è un caso nemmeno che, all’insegna della cultura e di un consumo consapevole, ad affiancare nell’organizzazione la Blu lab academy di Visalli sia l’associazione Sinergia Mediterranea, presieduta da Roberta Romano, giurista calatina esperta di agroalimentare e dell’identificazione della qualità. Obiettivo che prova a portare dentro le aziende con la sua consulenza, per un mercato trasparente che non promette in etichetta quello che non c’è nel prodotto. Insieme a loro, la pro loco di Marzamemi, l’Unione regionale cuochi siciliani e le associazioni provinciali cuochi e pasticceri aretusei e iblei, insieme a diverse aziende private del settore ittico. Un’attenzione, quella alla qualità, condivisa da sempre da Visalli, “e che mi ha portato, dieci anni fa, a condividere con Ciccio Sultano la volontà di creare una bottarga di tonno rosso che possa tornare a piacere alle persone, equilibrata nella sua sapidità”. E rispettosa della storia, tanto da aver scelto come nome del marchio Mastro Salaturi, dalla figura storica che selezionava e lavorava le uova. Un prodotto speciale nel suo genere, “perché è vero che la bottarga può essere fatta dalle uova di qualunque pesce, ma c’è un motivo se gli antichi romani la facevano di tonno rosso…”, sorride Visalli.
E per continuare questo percorso di condivisione, lo chef stellato Ciccio Sultano sarà presente alla giornata di apertura del Thunnus Thynnus Fest 2023, con i suoi intramontabili spaghetti Taratatà. “Io invece porterò il mio Fao37, dalla sigla geografica del mare che circonda la Sicilia – racconta Visalli – Con tonno, capperi di Salina e foglia di capperi, salsa di bottarga, alga mauro e una spruzzata di gin con alga in infusione. Un tonno all’eoliana nudo e crudo, come lo chiamo io”. Perché, per lo chef Visalli, non si inventa niente. Semmai “si reinventano i sapori e gli ingredienti che ci hanno resi grandi”. E di cui la Sicilia ha innumerevoli esempi, tanto che il format del festival potrebbe presto diventare itinerante: “Abbiamo lanciato l’invito ad altri borghi marinari a replicare l’esperienza – conclude Visalli – con sfaccettature diverse che testimonino la specificità del territorio”.