Presentati in totale 63 progetti dalla Regione Sicilia a richiesta dei finanziamenti del Pnrr. Solo 31 di questi furono presi in considerazione attraverso il decreto di approvazione degli elenchi dei progetti ammissibili e non ammissibili a finanziamento con fondi relativi al Pnrr.
Il Pnrr è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU). Si tratta di un pacchetto da 750 miliardi di euro, costituito per circa la metà da sovvenzioni, concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica.
Tagliata fuori la metà dei progetti. A quanto pare a penalizzare la regione Sicilia sulla loro presentazione sembra sia stato un vizio di forma.
La Sicilia adesso si ritrova così a dover fare i conti con la realtà.
Mancano i finanziamenti a favore delle infrastrutture irrigue. Un altro duro colpo dunque per l’agricoltura siciliana da sempre martoriata.
Dei 31 progetti passati a rassegna solo 8 sono risultati idonei. L’esamina riguardava progetti di rigenerazione urbana e di edilizia residenziale pubblica presentate pertanto dalla Regione o da Comuni e città metropolitane siciliane finanziati con fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e da residui 2019 e 2020 per attuare il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (PinQua).
Firmato ieri il decreto dal Ministro delle Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini.
La somma dunque destinata alla Sicilia equivale a più di 116 milioni di euro.
A Catania vanno oltre 14 milioni e mezzo di euro per il progetto “Librino città moderna”. Il piano è volto alla riduzione del disagio abitativo con l’intento di incrementare la disponibilità di alloggi e a recuperare la socialità.
L’ultimo, ma non per importanza, progetto approvato è quello della Regione siciliana “Smart city delle Aci“. Nasce da un accordo tra i comuni di Acireale, Acicatena, Aci Sant’Antonio, Aci Bonaccorsi e Valverde.
Sono previsti la realizzazione di 50 alloggi , Centro diurno per anziani, un Polo culturale e sociale attraverso il recupero e la rifunzionalizzazione dell’ormai abbandonato Convento del Carmine, 29 km di pista ciclabile.
Tra i progetti vi è anche quello “pilota” ad alto rendimento di Messina, a cui vanno oltre 28 mln e mezzo di euro per le due proposte per il risanamento del quartiere santissima Annunziata con la demolizione delle baraccopoli, la costruzione di edifici residenziali, aree verdi, creazione di servizi e centro per anziani oltre all’acquisizione di 140 alloggi al patrimonio della città.
A Trapani vanno 30 milioni di euro per interventi di rinascita nel rione Cappuccinelli e la trasformazione dell’ex mattatoio in campus del Mediterraneo.
A Gela (Caltanissetta) vanno circa 30 milioni di euro per due progetti “Abitare in qualità” e “Gela tra arte, cultura e mare” con interventi per rigenerare il tessuto socio economico migliorare la coesione sociale, migliorare la sicurezza e trasformare la cittadina in una vera e propria “Smart city”.