Scoppia la polemica sugli investimenti presentati dagli Enti siciliani nell’ambito del Pnrr. Un vizio di forma avrebbe tagliato fuori praticamente la metà dei progetti irrigui presentati dalla Regione Sicilia sulla piattaforma online “Dania”.
La Sicilia si ritrova a dover fare i conti con la batosta dei mancati finanziamenti concessi sulle infrastrutture irrigue nell’ambito del Pnrr. E l’agricoltura subisce così, l’ennesima, pesante botta. La metà dei progetti presentati non ha ricevuto l’approvazione del Governo nazionale e non sono mancate le lamentele del governo regionale.
Ciò che viene denunciato è un pregiudizio diffuso nei confronti della Sicilia. Eppure il Ministero dell’Agricoltura ha documentato con dovizia di particolari le motivazioni che hanno portato a tale scelta.
Nello specifico, infatti, i progetti di enti irrigui inseriti sulla piattaforma online “Dania”, gestita dal Mipaaf, erano in totale. Di questi, solo 31 progetti correttamente riportavano come fonte di finanziamento la dicitura “Recovery Plan – Mipaaf”. Gli altri, per un vizio di forma, non sono stati presi in considerazione per una candidatura sulla piattaforma.
La responsabiità sarebbe, quindi, da additare interamente alla Regione Siciliana, rea di non aver rispettato tutti i criteri previsti (sono in totale 23) per accordare le somme previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Anche solo il mancato rispetto di uno dei criteri è, infatti, sufficiente per bloccare la procedura. Una boccata d’ossigeno che avrebbe fatto bene ad un settore, quello dell’agricoltura, già martoriato.
Non tutto, però, sembra essere perduto. Entro la fine di novembre 2021 si potrà riprovare a ricandidare e finanziare i progetti esclusi. Il tutto a patto che vengano modificate e corrette le criticità da cui sono derivate le bocciature delle domande. Un altro capitolo ancora da scrivere, con la Regione che stavolta non vuole farsi trovare impreparata dinanzi ad una grande possibilità di sviluppo sul territorio. Anche perché il tempo stringe e almeno la metà dei 50 miliardi di finanziamento previsti in favore della regione Sicilia dovranno essere impegnati entro i primi sei mesi del 2023.