Come di consuetudine, ogni anno Forbes Italia stila la classifica dei cento imprenditori, tra uomini e donne, che nel corso degli ultimi dodici mesi hanno condotto società di successo e si sono distinti per la loro capacità d’impresa, la loro lungimiranza, leadership innovativa, digitale e attenta alla sostenibilità.
Tra i cento capitani d’impresa trova posto anche Nino Marino, amministratore delegato di Pistì, brand dolciario brontese, in provincia di Catania. «Abbiamo cominciato a credere in questo sogno 23 anni fa – commenta – Oggi, a distanza di tempo, è una grande emozione essere tra i cento top manager Italia dell’anno. Voglio condividere questo importante traguardo con tutti i collaboratori, i dipendenti e la mia famiglia che mi è sempre rimasta accanto in questi anni. Da piccola realtà – aggiunge Marino – la nostra è diventata una delle aziende top in Italia con una distribuzione complessiva in 52 Paesi e più di 80 milioni di fatturato. Serve non smettere mai di sognare in grande».
Com’è nata Pistì?
Pistì nasce a Bronte da un’idea di Nino Marino, allora manager creativo proveniente dal settore alimentare e Vincenzo Longhitano, dirigente cresciuto in una storica famiglia di produttori di pistacchio. L’intuizione dei due fu quella di inventarsi un laboratorio artigianale per la produzione di dolci tipici siciliani. Laboratorio che, in poco tempo e grazie ai successi collezionati, si è ampliato diventando un punto di riferimento per il territorio. Oggi Pistì impiega stabilmente circa 250 dipendenti specializzati, dando grande valore alla manodopera femminile in azienda, che costituisce circa il 90 per cento del totale.
La produzione di Pistì si realizza con materie prime d’eccellenza che rappresentano l’autentica tradizione siciliana: pistacchio, mandorla e nocciole dei Nebrodi. I dolci sono realizzati a mano, senza l’impiego di bracci o macchine, così come tutti i processi fino al curatissimo confezionamento.