La provincia di Catania ha visto recentemente un suo figlio premiato per le ricerche in ambito aerospaziale. Si tratta del 28enne Riccardo Apa, nativo di Belpasso, che ha ricevuto lo IAF Young Pioneer Award 2025 della International Astronautical Federation, principale organizzazione mondiale nel settore spaziale.
Apa è stato premiato lo scorso 3 ottobre a Sydney, in Australia, durante l’International Astronautical Congress, ed è un dottorando del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale. I suoi studi si concentrano sullo sviluppo di modelli matematici per la pianificazioni di missione pionieristiche che hanno come scopo quello di effettuare la manutenzione di satelliti esistenti e la rimozione dei detriti in orbita. Tutto questo con l’obiettivo di efficientare gli asset spaziali.
Il percorso di studi
Riccardo Apa ha raccontato a noi il suo percorso di studi che lo ha portato fino a questo premio, che assume una maggiore valenza, in quanto conseguito dall’altra parte del mondo.
«Sono molto orgoglioso del premio ricevuto – ha detto Apa –. Non me lo aspettavo, non tanto perché non sono consapevole delle mie capacità, quando per il fatto che questo premio ha una caratura mondiale. Quando si parla di tutto il mondo sai di competere con tantissime altre persone, che nella loro vita si sono impegnate tanto quando me. Ho faticato un po’ per tutta la mia vita malgrado abbia solo 28 anni, ma questo premio è alla carriera, alla passione che ho avuto e che con determinazione ho portato avanti. Ho fatto il liceo classico a Paternò perché volevo colmare le mie lacune nelle materie umanistiche e per affinare le mie capacità nell’ambito della dialettica».
«Mi iscrissi in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, dove mi laureai nel 2018 con lode e questo mi ha aiutato a essere selezionato per un progetto che comprendeva un primo anno di magistrale nel settore spaziale sempre lì a Torino e due in Francia in un istituto tra i più importanti al mondo, l’ISAE-Supaero. Un percorso magistrale atipico perché dovetti studiare il francese e dare gli esami in francese per materie specialistiche di ingegneria aerospaziale».
La chiamata della Nasa e il rientro al Politecnico di Torino
Dopo aver completato gli studi ecco la chiamata della Nasa per un internship, che ha fatto da apripista per il dottorato di ricerca.
«Negli ultimi sei mesi fui selezionato per un internship alla NASA in California durante il quale lavorai con professionisti del settore e iniziai ad effettuare le prime ricerche sui sistemi spaziali distribuiti. Dopo aver conseguito le due lauree magistrali, la NASA mi riconfermò per un altro anno per continuare a lavorare su una missione chiamata DEBRIS, che aveva come scopo il monitoraggio dei poli terrestri. In seguito ho deciso di tornare al Politecnico di Torino per iniziare un dottorato di ricerca in ingegneria spaziale, che sto terminando e che è stato importante per poter ricevere questo premio, anche perché come tema ho scelto quello riguardante l’ottimizzazione di traiettorie e di logistica spaziale».
Il problema dei detriti spaziali
Il problema dei detriti spaziali viene affrontato in termini di modellazione matematica, anche in relazione alle orbite che vi sono attorno alla Terra.
«Si parla della sostenibilità e della fattibilità di missioni avanguardiste del futuro, perché attualmente le orbite attorno alla Terra sono molto affollate, con detriti spaziali che effettivamente rendono l’accesso a determinate orbite molto più difficile e pericoloso. Durante il dottorato mi sono occupato di trovare delle soluzioni matematiche e di elaborare dei modelli che potessero risolvere il problema dei detriti spaziali. Ho affrontato questo tema attraverso la modellazione matematica avanzata, inserendolo in un framework di ottimizzazione delle traiettorie. Nel corso dei tre anni, le mie ricerche mi hanno permesso non solo di individuare soluzioni a questo problema specifico, ma anche di affrontare e risolvere problematiche affini, che dal punto di vista matematico possono essere descritte in maniera analoga».
Nuove missioni verso i confini del sistema solare
Gli studi condotti da Apa hanno uno scopo davvero fondamentale per l’esplorazione spaziale, in particolare per lo spazio tra la Terra e la Luna. Il tempo inoltre sarà impiegato per nuovi progetti, anche imprenditoriali per certi aspetti.
«Mi sono inoltre occupato dell’ottimizzazione di architetture spaziali in ambito cislunare, ossia sistemi che operano nello spazio compreso tra la Terra e la Luna. Questo dominio riveste un’importanza strategica, in quanto viene spesso considerato un avamposto fondamentale per le future esplorazioni del sistema solare. In particolare, si ipotizza di sfruttare la superficie lunare come base di partenza per nuove missioni dirette verso le regioni più esterne del sistema solare».
«A rendere ancora più speciale questo premio è stato non solo riceverlo dall’altra parte del mondo, ma soprattutto poterlo condividere, al mio ritorno in Sicilia, con i miei parenti e i miei amici. Credo infatti che la vera bellezza di un traguardo stia nella possibilità di condividerlo con le persone care. I miei programmi futuri sono innanzitutto completare il dottorato, ormai in dirittura d’arrivo. Subito dopo, il mio obiettivo sarà dedicarmi pienamente alla ASTRO s.r.l., la startup che ho fondato insieme ad alcuni colleghi, investendo tutte le mie energie nello sviluppo di questo progetto».