Fertilità in calo in Italia: quale dieta per farla crescere?

di Giuliano Spina

La fertilità, sia maschile che femminile, è tema di cui si sente parlare quasi ogni giorno, soprattutto in relazione ai numeri riguardanti la natalità in Italia e in particolar modo in diverse regioni, tra le quali la Sicilia. I dati relativi alle nascite avvenute nel nostro paese durante lo scorso anno parlano di 369.944.

Questi numeri preoccupano e non poco, ma anche la fertilità fa parte dei problemi ai quali una corretta alimentazione, tanto per l’uomo quanto per la donna, può dare una soluzione.

I dati sulla fertilità riguardanti gli ultimi anni

La biologa nutrizionista Manila Cacopardo ha mostrato in primis qual è la situazione attuale relativa alla fertilità in Italia, sottolineando come il calo delle nascite sia notevole.

«Riguardo al 2024 – ha affermato la Cacopardo – si nota come in Italia siano nati meno di 370mila bambini e questo valore è in calo del 2,6 % rispetto all’anno precedente, con una riduzione di circa 10 mila unità rispetto al 2023. Per l’anno che sta per finire i dati sembrano ancora più negativi, anche se ancora abbiamo soltanto dati provvisori che riguardano il periodo gennaio-luglio, per il quale le nascite però sono circa 13mila in meno rispetto allo stesso periodo del 2024. Questo fa capire come la situazione sia abbastanza difficoltosa perché le coppie hanno sempre più difficoltà ad avere figli. Spesso si rivolgono al personale sanitario e nel 2024 il valore medio di figli per donna si è attestato intorno all’1,18, quindi molto meno di due bambini a coppia. I dati provvisori di quest’anno sono intorno 1,13 bambini a coppia».

Le cause della mancanza di fertilità

Le cause, come è possibile immaginare, sono molteplici: «I lunghi tempi per la formazioni scolastica e universitaria, il lavoro precario, le difficoltà ad accedere al mercato delle abitazioni e una maggiore età per avere il primo figlio. Questa situazione noi medici la riscontriamo più spesso perché vediamo sempre più donne sopra ai 30 anni che vogliono approcciarsi per la prima volta al mondo della maternità trovando però delle difficoltà. Il picco di fertilità sappiamo che va dai 20 ai 30 anni, mentre per gli uomini i tempi sono più lunghi, ma bisogna stare comunque attenti perché con gli anni la motilità spermatica diminuisce».

Cosa mangiare?

Come comportarsi soprattutto a tavola? «Quando si fa un percorso di procreazione medicalmente assistita molte coppie non prendono in considerazione l’idea di approcciarsi a una dieta specifica e questo causa il mancato successo della stessa procreazione. Quello che succede nei primi tre mesi influenza anche il corredo genetico del bambino stesso. La dieta è antinfiammatoria, con un alto contenuto di antiossidanti e si basa sull’utilizzo sia di micronutrienti che di macronutrienti. Tra le sostanze più importanti abbiamo i lipidi e in particolare i grassi buoni. Non devono mancare quindi avocado, noci, nocciole, pistacchi non salati, gli anacardi, gli arachidi non salati, i semi di zucca, quelli di girasole e l’olio extravergine d’oliva. Quante volte vedo pazienti che vengono in studio dicendomi che sono in sovrappeso e che dai medici hanno ricevuto come consiglio quello di dimagrire, il che è giusto».

Le sostanze da prediligere

Ma questo non è l’unico consiglio che ricevono queste pazienti, in quanto «si sentono dire anche di eliminare i grassi per dimagrire più velocemente, cosa del tutto sbagliata quando si vuole ottenere una gravidanza, perché i grassi sono fondamentali per la fertilità. Mi viene da pensare anche al pesce grasso, come sgombro o salmone. Ma oltre a questo bisogna tenere a mente sempre l’inserimento di micronutrienti, in particolare l’acido folico, le vitamine E, D, C, lo zinco e il selenio. L’acido folico supporta l’ovulazione e previene le malformazioni del feto. La vitamina D è importante perché aiuta l’impianto embrionale, mentre le vitamine E e C hanno un alto potere antiossidante e aiutano perché la coppia che non riesce ad avere bambini vede uno dei due o entrambi infiammati o soggetti a stress ossidativo. Lo zinco è importante per la maturazione degli ovociti e per la motilità spermatica, che va a diminuire nell’uomo con il passare degli anni. Il selenio favorisce la funzione riproduttiva».

Le cattive abitudini da eliminare

Tra le altre sostanze consigliate ci sono «l’inositolo, che è importante per quelle donne che soffrono di sindrome dell’ovaio policistico. Non dimentichiamo che tutto va personalizzato e l’inositolo si trova in molti integratori alimentari. Poi c’è l’enzima Q10, che ha un alto potere antiossidante. L’acido folico si consiglia a chiunque cerca una gravidanza, ma gli integratori alimentari vanno sempre presi dopo prescrizione medica, perché le condizioni sono soggettive. Oltre all’alimentazione è importante andare a migliorare lo stile di vita in generale. Per esempio provare a essere meno stressati, rimanere in movimento, mettere a bando l’alcool, il fumo di sigarette e gli zuccheri semplici».