La “brioscia” siciliana la conosciamo tutti. L’origine di questo capolavoro culinario, che siamo soliti accompagnare con il gelato o con la granita, è curiosa e affascinante. Scopriamola e impariamo a prepararla in casa!
Conosciamo tutti la brioche siciliana: accompagna la granita, ottima farcita con il gelato o vuota quando un certo languorino si fa sentire. Ecco com’è nata, come si è evoluta e come poterla preparare in casa.
Come nasce la brioche
L’origine della brioche siciliana resta al più sconosciuta. Alcuni racconti narrano che le famiglie nobili e benestanti di un tempo, stufe delle solite ricette, si affidassero a cuochi e maggiordomi per farsi stupire con delizie e leccornie.
Fu per l’appunto il cuoco di una non meglio precisata famiglia nobile, ad aver creato la brioche. Gli era stato chiesto qualcosa di morbido e leggero, da accompagnare alle marmellate durante la colazione.
I croissant, di indubbia origine francese, non erano molto diffusi – né tantomeno molto amati -. Anche se la ricetta era arrivata in Sicilia, la sfoglia non faceva impazzire i nobili palati siciliani. È così che venne inventato il morbido “panino“ senza burro ma con lo strutto. In ogni caso, entrambi i prodotti dolciari includono farina, uova, lievito e zucchero.
Cu’ tuppu o senza tuppu?
Originariamente, la brioche nasce priva dell’elemento che la renderà unica e inimitabile: “u’tuppu”. Sappiamo che anticamente le donne raccoglievano i lunghi capelli in quest’acconciatura tipica, il toupet -o chignon– e fu proprio questo ad ispirare gli inventori della “brioscia cu’ tuppu”.
Tuttavia si dice anche che nacque per la prima volta a Santa Teresa di Riva (ME), prendendo ispirazione dal seno di una donna.
Comunque sia andata la creazione del tuppo, è indubbio che sia stata la figura femminile ad aver ispirato i cuochi del tempo!
Rossa o nica?
Non tutti si accontentano della brioche dalle dimensioni standard e c’è un posto, in particolare, dove la brioche è sempre più grande.
Questo posto è la pasticceria Miraglia ad Aci Sant’Antonio. La sua peculiarità è proprio quella di produrre pezzi di pasticceria dalle dimensioni ”XXL”: cornetti e brioches giganti per cui servirebbe il doppio cappuccino e la seconda granita.
«Chi viene qua deve rimanere stupefatto e attratto dalla nostra pasticceria – afferma il proprietario della pasticceria Alfio Miraglia – ma soprattutto deve rimanere soddisfatto della propria colazione diversa dalla solita e più ”all’americana”».
La ricetta
Per chi vuole provare a prepararla in casa, ecco per voi la ricetta e il procedimento:
Ingredienti per 12 persone
Per l’impasto:
- 300 gr di farina ’00
- 200 gr di farina Manitoba
- 15 gr di lievito di birra fresco
- 3 uova grandi
- 180 gr di burro
- 80 gr latte intero fresco
- 80 gr di zucchero
- 1 cucchiaio e mezzo di miele d’acacia o millefiori
- 18 gr di rum
- 1 cucchiaio di essenza di vaniglia oppure bacca di una stecca di vaniglia (in alternativa 1 bustina di vanillina)
- buccia di 2 arance grattugiate
- buccia di 1 limone grattugiato
- 10 gr di sale
Per spennellare:
- 1 tuorlo
- 20 gr di latte fresco
Procedimento
Per l’impasto:
- Per realizzare l’impasto, è consigliabile utilizzare una planetaria o un’impastatrice, perché il tempo di lavorazione è lungo e sarebbe stancante lavorarlo a mano.
- Se volete provarci dovrete impastare fino a quando l’impasto non risulterà gonfio, liscio, elastico e unto.
- I tempi di lavoro possono variare dai 15 ai 30 minuti con soste di 40/50 secondi.
- Una volta ottenuto l’impasto lasciate lievitare 8/10 h in frigo (tutta la notte) + 2 h fuori dal frigo.
- Dopo la lievitazione l’impasto deve risultare morbido, unto facile da modellare e da pirlare con le mani, staccabile dal piano di lavoro.
Per formare la brioscia:
- Staccate dall’impasto 2 pezzetti di pasta : la base di 75 gr e il “tuppo” di 15 gr.
- È importante pesare le palline per ottenere brioches di dimensioni uguali.
- Prima pirlate la palla grande sul tavolo di lavoro, poi ripetete la stessa operazione per il tuppo finché entrambe le superfici non risultano lisce.
- Prima di tutto rivestite di carta da forno la base della teglia, poi adagiate la base della brioscia e fate un buco al centro realizzando un cratere profondo.
- Poi prendete il tuppo piccolo e modellate la pasta per formare un cono.
- Infine inserite il tuppo nel cratere base che avete creato.
- Adagiate in una teglia ad una distanza di almeno 6/7 cm l’una dall’altra.
- Poi lasciatele riposare per circa 2 h in luogo asciutto e lontano da correnti d’aria ad una temperatura di 26 °/ 28°.
- Al termine del tempo indicato, spennellate le brioches con la miscela sopraelencata e cuocete in forno statico ben caldo per circa 25 minuti a 180°.
- Infine sfornate e lasciate intiepidire fuori dalla teglia.
Ecco pronta la vostra “Brioscia cu’ tuppu”
Si può gustare al naturale, accompagnata da cappuccino, tè o granita oppure – come facevamo da bambini – aprirla a metà come un panino e farcirla con il vostro gelato preferito!
Si conservano perfettamente 2/3 giorni se sigillate in sacchetti per alimenti.