Si avvicina un avvenimento astronomico che influenza l’equilibrio di ogni cosa in natura, l’equinozio d’autunno. Un passaggio che di solito ha luogo il 21 settembre, ma che questa volta cade lunedì 22, momento in cui non a caso inizia anche una festività ricorrente in India e in tutto il mondo, le nove notti della Dea Durga, la Madre divina, l’espressione femminile di Dio. “Navaratri” in questo modo celebra la vittoria del bene sul male.
L’equinozio d’autunno segna la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, le giornate iniziano ad accorciarsi, iniziano a scendere le temperature, iniziano a cadere le foglie dagli alberi e a cambiare i colori della natura. Inizia quindi un Rinnovamento Interiore ed Esteriore, secondo la cultura yoga, che è una vera e propria arte, e appunto le nove notti di Durga rappresentano le 9 caratteristiche divine femminili di Dio.
Madre Durga espressione di forza
I primi tre giorni sono legati alla Madre Durga espressione divina di forza, di potente energia capace di distruggere i “demoni interiori” come l’egoismo, l’apatia, l’odio. I tre giorni successivi si onora Lakshmi, espressione della generosità, della luce che disperde l’ignoranza, della prosperità fisica e spirituale; gli ultimi tre giorni sono incentrati invece sul culto di Sarasvati, espressione della conoscenza pura, espressione interiore e dell’arte.
Questa festa esalta le qualità buone che ogni essere umano possiede, ma a una mancata conoscenza di sé e un’assenza di strumenti pratici può avere difficoltà ad adattarsi ai cambiamenti e bloccarsi in situazioni debilitanti. Lo Yoga ci da uno strumento pratico, ovvero le 12 sequenze del saluto al sole, Surya Namaskar ” Un flusso continuo senza scosse”.
Il saluto al sole
L’arte del saluto al sole è un eccellente esercizio di riscaldamento e consiste di 12 diverse posizioni della colonna vertebrale, favorendo anche una flessibilità degli arti. Una serie di movimenti fluidi e aggraziati del corpo combinati con il respiro, che influenzano positivamente la chimica del nostro organismo. E’ per questo che quando andiamo incontro ai cicli della natura come i solstizi e gli equinozi , da tradizione viene suggerito di praticare quanti più possibili saluti al sole, nei testi antichi ne vengono citati “108”, 54 fatti con il lato del corpo destro e 54 lato sinistro, ma possiamo limitarci a farne anche 4, oppure a farne quanti ne vogliamo noi in base anche al nostro bisogno. Questi movimenti stimolano il nostro sistema nervoso simpatico (fight or flight) , attivando le funzioni logiche del cervello, portando in equilibrio il maschile che c’è in noi a quello femminile, di cui anche la festa legata a Durga ci ricorda.
Potremmo dire che andiamo a Portare Rinnovamento nella nostra vita, lasciando il vecchio e abbracciando il nuovo con più forza vitale per affrontare l’autunno e i mesi a venire. E qui c’è la correlazione con il concetto di distacco Vairagya, senza distacco non possiamo avanzare, e questo non vuole farci diventare asettici verso le nostre emozioni o quelle degli altri, oppure a non farci agire, ma piuttosto non lasciarsi sopraffare dagli eventi e non farci allontanare da un ascolto interiore.
Essere amorevoli e resilienti
La Dea Durga ci insegna a essere amorevoli e resilienti, ritrovare la nostra forza interiore pur rimanendo flessibili, come il fiore di loto che, pur nascendo nel fango, fiorisce puro e immacolato, il distacco permette di rimanere integri e in pace anche in mezzo alle avversità. Nello yoga il saluto al sole è un grande dono, una tecnica concreta che si rispecchia nella nostra mente, e mira a rendere il corpo flessibile, agendo sulla colonna vertebrale, sciogliendo le tensioni muscolari, la sequenza è un ottimo tonico per i nervi, rilasciando molto stress, e rafforza l’energia vitale, stimolando il plesso solare, agendo sul nostro secondo cervello, lo stomaco, dove somatizziamo stress, nervosismo, rabbia, e senso di colpa.
Il saluto al sole con il metodo Rishikesh è un ottima sequenza, che vi consiglio di approcciare, sempre in modo gentile e senza sforzo, ricordando che nello Yoga, meno c’è sforzo e più c’è pace, gioia. Da qui il risultato straordinario e unico: dopo la pratica non ci si sente stanchi ed esausti come accade spesso nella cultura puramente fisica, ma completamente rinfrescati. Di importanza ancora maggiore è lo stato d’animo interiore con cui si pratica Surya-Namaskara. Interiormente osservate ogni movimento diventando consapevoli di ogni cambiamento che avviene nel corpo, specialmente nella spina dorsale.
Nicol Graziano