Spaccio di cocaina ad Aci Bonaccorsi, tutto partiva da un bar della zona. Il clan pertanto procurava, deteneva, confezionava e vendeva la cocaina.
Proprio nella virtuosa cittadina di Aci Bonaccorsi la cocaina si trovava dietro l’angolo, anzi, dentro il bar. Infatti gli “incontri” con i clienti si verificavano proprio all’interno di un bar di Aci Bonaccorsi gestito da Zagari Salvatore o nei pressi delle loro abitazioni private.
Per i motivi di reati di associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti i Carabinieri della Compagnia di Acireale hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare
emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari nei confronti di 7 persone indagate.
I fautori delle malevoli azioni sono state indagate a vario titolo su delega di questa Procura Distrettuale, dai militari supportati dai reparti specializzati dell’Arma (Compagnia di Intervento Operativo del XII° Reggimento “Sicilia”, Nucleo Elicotteri e Nucleo Cinofili).
Ad insospettire le forze dell’ordine competenti l’eccessivo traffico di droga nei pressi di un
bar ubicato nel Comune di Aci Bonaccorsi. Da questo difatti prende origine un’indagine, avviata dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Acireale nel mese di maggio 2020.
I successivi approfondimenti investigativi, condotti dapprima mediante attività di osservazione e
pedinamento e, in un secondo tempo, mediante attività tecniche, hanno dunque consentito di ricostruire e
documentare la rete di protagonisti specializzati nelle modalità di approvvigionamento, detenzione,
dosaggio, confezionamento e cessione della cocaina nei Comuni di Aci Bonaccorsi, Viagrande e
Zafferana Etnea.
L’indagine, basata sul monitoraggio degli spostamenti e degli incontri tra i diversi personaggi, ha
evidenziato un’intensa attività di vendita al minuto di cocaina dovuta alle numerose richieste
telefoniche che gli acquirenti facevano pervenire sulle utenze mobili in uso ai consociati.
Il quadro probatorio raffigurato a carico degli associati ha consentito difatti di definire il ruolo di ognuno degli indagati, i quali ponevano in essere le condotte illecite secondo meccanismi ben rodati e consolidati, a volte anche in presenza di bambini.
Il sodalizio, principalmente fondato su base familiare, ha dimostrato notevoli capacità organizzative e un preciso modus operandi.
La struttura piramidale dell’associazione definiva netti ruoli, ognuno si occupava distintamente di una fase dell’organizzazione. Balsamo Stefano Mario, che ne era a capo, si assicurava il costante approvvigionamento
della cocaina. Borzì Giuseppe e Coco Pietro sono i fornitori con i quali manteneva rapporti frequenti e di fiducia.
Le due donne coinvolte, Anastasi Rita e Zagari Sonia, si occupavano materialmente del dosaggio e confezionamento della droga, che avevano luogo nelle proprie abitazioni.
Agli altri sodali erano devolute le fasi di occultamento e cessione dello stupefacente.
Nel corso dell’attività investigativa, a riprova delle condotte criminose attribuite agli indagati, sono
stati operati diversi arresti in flagranza e sequestri di sostanza stupefacente.
Ecco i NOMI dei soggetti destinatari di misura cautela in carcere:
– Balsamo Stefano Mario, classe 1964; (convivente di ANASTASI Rita)
• Anastasi Rita, classe 1968; (madre di ZAGARI Salvatore e ZAGARI Sonia)
– Borzì Giuseppe, classe 1977
• Coco Pietro, classe 1973
– Ferro Vincenzo, classe 1984
• Zagari Salvatore, classe 1996
Zagari Sonia, classe 1986, infine resta invece soggetto destinatario di misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.