«Ogni giorno mi spendo con lealtà e fermezza per fronteggiare le tante emergenze di una grande città del Mezzogiorno, come è Catania, stando in mezzo alla gente che mi gratifica con apprezzamenti in pubblico come in privato e innumerevoli attestati di stima. Se non si trattasse di un autorevole istituto di sondaggi, verrebbe da pensare che nelle rilevazioni hanno confuso città o addirittura sbagliato pianeta».
Commenta così Salvo Pogliese gli esiti del Governance Poll 2021 la classifica di gradimento di sindaci e governatori che vede il primo cittadino etneo in fondo alla classifica insieme al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
«Mi limito a osservare che i sistemi di valutazione adoperati -prosegue Pogliese- sicuramente non colgono il valore di un impegno totalizzante come quello di un sindaco che ha rinunciato a facili demagogie, assumendosi l’onere di affrontare e risolvere problemi da trent’anni sul tappeto. Ho scelto di fare il sindaco lasciando la comoda poltrona di parlamentare europeo come atto d’amore verso la città in cui sono nato e cresciuto, per correggere una rotta che aveva portato al baratro, consapevole dell’enorme fardello debitorio e di un dissesto finanziario lasciato in eredità. Eppure non ho mai puntato il dito verso un passato che ha lasciato strascichi pesantissimi».
«Personalmente -conclude il sindaco di Catania- credo che gli unici sondaggi che abbiano valore siano quelli delle urne, tenuto conto che quando mi sono candidato, tre anni addietro, alcune rilevazioni, anch’esse considerate <<autorevoli>> mi davano un risicato 17% di preferenze. Come tutti sanno fu un trionfo, con la vittoria al primo turno e oltre il 52% dei voti a mio favore. Il resto, compresi sondaggi buoni o cattivi che siano, francamente lasciano il tempo che trovano, perché l’unico dato che ha valore è quello delle elezioni».
E.G.