Dopo due anni di stop, il Catania Pride è tornato con i suoi colori e il suo dinamismo tra le strade del capoluogo etneo con una madrina d’eccezione: Vladimir Luxuria.
Sabato 2 luglio la città ha fatto sua la battaglia contro le discriminazioni che la comunità LGBTQ+ vive ogni giorno. Il Pride ha visto fin dalla partenza, in piazza Cavour, sventolare sì le bandiere arcobaleno, ma anche un chiara presa di posizione sia nei confronti della guerra che si sta consumando tra Russia e Ucraina, sia verso due temi “scottanti” in Italia: l’aborto e l’eutanasia.
«Vogliamo comunicare allegria, gioia di vivere e di esserci – ha detto l’attivista – e di amare. Nonostante il Parlamento non faccia nulla per fare delle leggi contro l’omobitransfobia e nemmeno per il matrimonio ugualitario, noi non vogliamo perdere il buon umore. Lo dobbiamo a quelle persone che purtroppo non solo hanno perso il buon umore, ma hanno perso anche la voglia di vivere. Lo dobbiamo a Sasha, un giovanissimo ragazzo di Catania che si è tolto la vita. Lo dobbiamo a Cloe, insegnante trans che si è tolta la vita. Non dobbiamo lasciarci abbattere e cambiare l’umore da chi ci insulta e ci vuole discriminare. Dobbiamo rispondere sempre con i nostri colori, con la nostra allegria».
Un’esplosione di gioia contro il grigiore delle aggressioni e dei mancati riconoscimenti che vedono il raggiungimento dell’inclusione ancora una tappa lontana.

«Il problema principale è che tendiamo di fare tutta l’erba un fascio – sottolinea Gaetano uno dei partecipanti – Catania, la Sicilia e il Sud Italia in generale sono molto avanti su alcune cose e indietro per altre. Ci ritroviamo in contesti sociali però, dove è possibile raggiungere la serenità perchè troviamo l’appoggio della comunità. Ad esempio, ieri sera ho vissuto un atto di omofobia. Mentre passeggiavo in piazza Teatro Massimo gli impiegati di un ristorante mi hanno insultato perchè in quanto uomo indossavo dei pantaloncini. Nella tristezza del momento, mi sono ritrovato a chiedere aiuto ai miei amici – specifico etero ed ultras del Calcio Catania – che sono arrivati in flotta a difendermi. Purtroppo ci sono i pro ed i contro: su molte cose siamo ancora tanto arretrati, le leggi ci difendono poco ma allo stesso tempo abbiamo il cuore siciliano che è troppo grande per farsi limitare dal bigottismo».
La manifestazione svoltasi lo scorso 2 luglio chiude una serie di eventi che hanno preso forma presso le Ciminiere di Catania, sfondo del Pride Village. Attività ricreative e dibattiti socio-culturali volti a concretizzare quanto presentato nel documento politico proposto dall’Arcigay Catania.

«Mentre al Senato si applaude l’abolizione di una legge che ci avrebbe potuto tutelare – ha rimarcato il Comitato Catania pride 2022 -, le famiglie composte da persone Lgbt+ aspettano ancora un pieno e totale riconoscimento, noi assistiamo ad aggressioni che infieriscono sui nostri corpi o che colpiscono lə nostrə carə e lə nostrə figliə. Vogliamo abbattere questo muro. Ci scaglieremo contro tutto ciò che ci schiacci in condizioni di disagio e minorità: oltre i confini del binarismo e di ogni tipo di incasellamento, noi ci volgiamo verso nuovi orizzonti di identità. Siamo senza confini e cercheremoogni maglia rotta nella rete che ci stringe, affinché non esistano più̀ gabbie».».
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