Sankalpa è una parola sanscrita, composta da “san” che significa “insieme”, “Kalpa” da “Kr” Azione e da “Kalpana”, che significa “idea” o “voto”. Questo termine è spesso tradotto con volontà, scopo o determinazione. Significa anche connettersi e impegnarsi nella nostra verità più alta. Si ritiene che il concetto di Sankalpa abbia origine dai tempi vedici.
Nel suo insieme, Sankalpa è un voto preso da una persona per allineare le proprie azioni al fine di realizzare la verità più alta. E’ un potente strumento di realizzazione e cambiamento spirituale, emotivo, mentale e fisico. E’ una pratica all’interno dello Yoga Nidra, alcuni dicono, ma io credo sia più corretto “Raja Yoga” la via Reale, che può aiutarci a realizzare lo scopo della nostra vita.
All’interno delle Upanishad (testi filosofici e religiosi indiani) troviamo questo scritto:
Tu sei il tuo desiderio più profondo: Sankalpa. «Il tuo desiderio è la tua intenzione. La tua intenzione è la tua volontà. La tua volontà è la tua azione. La tua azione è il tuo destino».
Significato
Sankalpa è una determinazione ad allineare tutte le nostre azioni al nostro desiderio sincero, alla nostra parte più autentica. E’ un’affermazione positiva, semplice, breve, espressa con il verbo al presente. Va pronunciata mentalmente con cura, amore e fiducia, tre volte. Il Sankalpa va mantenuto segreto, ma lo si puo’ anche condividere all’interno della classe, o con il proprio maestro / insegnante.
Un Sankalpa è un desiderio sincero che esiste già nel profondo in ognuno di noi, si rivela in maniera intuitiva di solito, soprattutto quando facciamo meditazione, la mente si rilassa, e possiamo vedere meglio i nostri veri desideri, come l’acqua diventa calma possiamo vedere attraverso, un mare agitato rende difficile vedere cosa si nasconde in fondo. Focalizzandosi sul proprio desiderio più intimo, è possibile incanalare l’energia universale per portarlo a compimento. Il concetto di Sankalpa onora il significato profondo della vita. Permette di trovare la piena espressione delle proprie qualità nascoste.
La pratica del Sankalpa parte dall’idea radicale che sei già ciò che devi essere e che devi solo guardare in profondità dentro di te per trovare il tuo vero scopo nella vita. Scoprire il tuo Sankalpa significa ascoltare davvero la parte più profonda di te stesso. È completamente l’opposto di credere di non essere abbastanza bravo se non raggiungi determinati obiettivi o non ottieni ciò che desideri. Il Sankalpa dovrebbe darti vera fiducia in te stesso e pace mentale e aiutarti a superare le sfide della vita. La sola conoscenza del tuo Sankalpa diventa quindi una benedizione e una guida, indipendentemente dal fatto che tu raggiunga o meno determinati obiettivi.
Richard Miller, psicologo e insegnante dell’Advaita Vedanta, ha affermato che il processo di ascolto si articola in tre fasi:
Sravana: Disponibilità ad ascoltare attraverso la meditazione.
Manana: Essere in grado di accogliere e recepire il messaggio.
Nididhyasana: rispondere e agire con impegno nel tuo Sankalpa.
Come si mette in pratica il concetto di Sankalpa
Lavorando sul discernimento: la facoltà e l’esercizio di distinguere il bene e l’assenza di bene, buono e cattivo, vero e falso. Bisogna imparare a distinguere tra desideri fondamentali e quelli guidati dall’ego. E qui, arriva la pratica dello yoga, solo attraverso la pratica dello yoga, meditazione, respirazione, possiamo creare spazio per trovare le risposte. Svuotare la mente per trovare la verità.
La differenza tra desiderio sincero e desiderio temporaneo:
Il desiderio sincero nasce da una connessione, un ascolto un lavoro dentro noi stessi. Il desiderio temporaneo, nasce da una mancata conoscenza di noi stessi, di quello che ci piace realmente, tendendo sempre la nostra mente rivolta verso l’esterno, desiderando ogni cosa che passa, senza chiederci veramente quello che vorremmo in fondo al nostro cuore.
Il desiderio sincero non ha bisogno di un grande piano d’azione, non è possibile agire su qualcosa che non è ancora nella propria esperienza. Quindi meglio iniziare in piccolo con ciò che attualmente ha una comprensione. Meglio iniziare con un obiettivo che si presenta con facilità, per esempio: «voglio perdere peso» o «voglio mangiare più sano». E poi pensare a qual è la sensazione più profonda che si cerca di affrontare con questi obiettivi di superficie. Alla fine, l’affermazione potrebbe trasformarsi in «voglio prendermi cura del mio corpo». E scavando più a fondo potrebbe portare a «voglio mostrare amore e accettazione a me stesso», e poi finalmente a «io sono amore». Pertanto, nonostante si inizi impostando un’intenzione specifica di «voglio perdere peso», si arriva al desiderio sincero di «io sono amore».
Importanza dell’uso del tempo presente
Usare il tempo presente mentre si decide la propria propria dichiarazione Sankalpa è fondamentale.
Per esempio, le frasi «voglio» o «lo farò» o «non lo farò» inviano un segnale al subconscio che attualmente manca tutto questo, attenzione a non usare le negazioni. Mentre un Sankalpa consiste nel credere che ciò che si desidera diventare esista già dentro. Noi abbiamo già questa forza, è che non ci crediamo.
Si tratta solo di risvegliarlo. Per esempio, volendo dire «voglio essere gentile con tutti», si può inquadrare come «sono gentilezza» o «la gentilezza è la mia natura» o «sono gentile con tutti, me compreso».
Conclusione
Il Sankalpa opera da un luogo di abbondanza. È la convinzione di essere già ciò che si aspira ad essere, che rende questa pratica senza sforzo. ll Sankalpa è un’ottima pratica da adottare per apportare cambiamenti positivi nella vita, aiuterà non solo a praticare il bene intenzionalmente, ma anche al proprio desiderio sincero, allineandosi con la propria unica vera natura!








