Divieto di accesso a locali pubblici per le sei persone coinvolte nelle rissa verificatisi alla fine dello scorso mese di aprile nel noto locale “Vecchia Dogana” in via Cardinale Dusmet. Tra i destinatari del provvedimento spicca, inoltre, anche il nome del trapper neomelodico Niko Pandetta.
Calci, pugni ed una vera e propria sparatoria sia dentro i locali della discoteca che all’esterno del locale hanno visto protagonisti decine di giovani. Esplosi almeno 14 colpi dalle due pistole calibro 7,65 che hanno portato al ferimento di due ragazzi trasportati poi in ospedale.
Su Pandetta penderebbe l’accusa di concorso esterno
Dietro la violenta rissa, l’ombra di uno scontro tra clan e il “divieto” imposto a Niko Pandetta dal gruppo Intravaia, vicino ai Carcagnusi, di non esibirsi accanto al trapper Tony Effe. L’offesa non sarebbe caduta in prescrizione ma avrebbe trovato terreno fertile la settimana dopo. Proprio per questo motivo, Pandetta risulta indagato per “concorso esterno sul piano morale” per una serie di indizi che dimostrerebbero il coinvolgimento del cantante “dietro le quinte” nella rissa. Decisive anche le dichiarazioni rese da un addetto alla sicurezza che ha riferito che Pandetta, una volta uscito dalla discoteca e avviatosi in direzione piazza dei Martiri, faceva ritorno al locale notturno “insieme a due o tre soggetti, giovani” e “..alla sua rinnovata presenza in loco” seguiva l’innesco della citata rissa”.
Nei confronti di tutti i soggetti coinvolti, arrestati dalla Squadra Mobile, il Questore di Catania ha applicato il “Daspo Willy” della durata di ben due anni. Mentre, per Vincenzo “Niko” Pandetta il provvedimento avrà la durata di un anno dalla notifica.
E.G.