L’umano e l’intelligenza artificiale: sono i temi su cui verte Anomalia, il nuovo spettacolo teatrale scritto e diretto da Matteo Castiglia e che andrà in scena venerdì 16 e sabato 17 febbraio alle ore 21 sul palco di Spazio Bis per la rassegna Giovani Sguardi della Compagnia Buio In Sala, diretta e fondata dai registi e attori Giuseppe Bisicchia e Massimo Giustolisi.
«In un immediato futuro, Elio, un giovane ingegnere porta a casa un’intelligenza artificiale impiantata su un corpo femminile – spiega Matteo Castiglia – quest’ultima, fin dal primo momento dimostra di non essere proprio un robot e di sapersi esprimere e comportare normalmente, e risulta essere profondamente schietta, inopportuna e sagace. Nello svolgersi della storia – continua il giovane autore e regista – i protagonisti si renderanno conto che l’intelligenza artificiale sarà più brava dei suoi stessi maestri».
Una riflessione in chiave comica e surreale sul concetto di umanità, su cosa può oggi consentire una definizione chiara e specifica dell’essere umani e su quanto il confine tra ciò che lo è e ciò che non lo è si stia facendo sempre più labile e, forse, anomalo. Uno spunto per domandarci «cosa siamo diventati e cosa potremmo essere».
Gli attori in scena Anastasia Cino, Federica Fischetti e Andrea Luvarà daranno corpo e voce all’opera, mettendo in discussione la loro stessa abilità nello stare al mondo, con lo scopo di suscitare nel pubblico interrogativi su come l’uomo stia cambiando in relazione all’evoluzione della tecnologia e cosa potrebbe succedere nei rapporti umani.
«Il concetto di umanità mi ha sempre incuriosito – continua Castiglia – Credo che siamo costantemente alla ricerca di un modo per essere e sentirci vivi nel senso più ampio del termine e che il problema più grande che abbiamo oggi sia aver disimparato a respirare e a concentrarci sul presente». È da qui che prende le mosse l’interrogativo sulle caratteristiche dell’essere umano: sentimenti, emozioni e capacità, «concetti che oggi è facile applicare anche a ciò che non è umano – continua l’attore e regista – esattamente come l’intelligenza artificiale, ed ecco l’Anomalia».
Domande che pongono lo spettatore fuori dalla zona di comfort ma con la rete di salvataggio della commedia «che penso faccia sentire il pubblico al sicuro – conclude Matteo Castiglia – Volevo creare un mondo in cui ci ritroviamo in un futuro macchiettistico, dove i personaggi diventano in qualche modo antieroi e figure surreali quali archetipi e rappresentazioni dell’umano».