Primo richiamo scritto per il presidente del Comitato Gennarino
Arriva già un primo richiamo scritto per la neo eletta Presidente del Comitato per i festeggiamenti agatini Mariella Gennarino. Le candelore che, ancora una volta non sono rappresentate all’interno del comitato, danno una strigliata alla presidentessa “Regolamento dei rapporti con le associazioni legate alla festa di Sant’Agata (pagine 43 e seguenti), si chiede al neo presidente, Mariella Gennarino, di convocare il previsto “tavolo di confronto” (pag. 45)” si legge in una nota a firma di alcuni dirigenti di associazioni dei cerei. Lo specifico riferimento alle pagine servirebbe forse a dare indicazioni precise sul regolamento per coloro che non lo avessero mai letto. Ci eravamo già posti il problema di capire come avrebbe comunicato la Gennarino proprio con i rappresentanti delle candelore (vedi link). Ad una sola settimana dall’elezione della presidente i nodi vengono già al pettine.
Le proposte
Oltre alla richiesta di un necessario “tavolo di confronto” si fanno due proposte. La prima: predisporre un palco innanzi al sagrato della Cattedrale, per consentire l’esposizione del busto reliquiario, nella sola giornata del 5 febbraio, così da permettere ai fedeli di dare un saluto o esprimere un voto all’amata Agata. La seconda è di esporre nella medesima giornata del 5 febbraio, le 14 candelore avanti i sagrati delle rispettive chiese di appartenenza, presso cui sono già custodite durante l’anno.
La nota viene firmata solo dai rappresentanti di 7 candelore
In un momento in cui l’unità è importante salta all’occhio ancora un altro elemento. Il comunicato è a firma dei seguenti dirigenti delle associazioni delle candelore: Vincenzo Valenti, Orazio Cannavò e Piero Lipera (Cereo Ortofrutticoli); Fabrizio Lanzafame e Salvatore Russo (Cereo Villaggio Sant’Agata); Alessandro Buda (Cereo Pastai), Fabio Arena (Cereo Mastri Artigiani); Agostino Zanti ed Emanule Calì (Cereo Devoti di Sant’Agata); Giampiero Napoli (Cereo Pescivendoli); Santo e Salvo Romano (Cereo Pizzicagnoli). Non tutte le 14 candelore sono rappresentate nel documento. Si registrano assenze importanti, tra queste i Cerei: di San Giuseppe La Rena, dei macellai, del circolo di Sant’Agata, dei panettieri, dei fiorai. Questo significa che tra le stesse associazioni di candelore manca unità. I Cerei che mancano all’appello hanno pure la loro importanza.
La petizione popolare come nel 1991
Infine appare interessante la proclamata intenzione di voler promuovere una petizione popolare “al fine di sensibilizzare la cittadinanza e i devoti tutti circa la bontà e la saggezza delle proposte avanzate”. A memoria della festa esiste solo un precendente di tal tipo. Nel 1991, quando l’Italia entrò in guerra per il Golfo, si decise di non fare la festa di Sant’Agata. Nell’occasione, attraverso una petizione promossa dai devoti, si ottenne invece di poter portare in processione il busto reliquiario di Sant’Agata da piazza Duomo fino a piazza Stesicoro.