Mariella Gennarino è il nuovo presidente del comitato della festa di Sant’Agata. Una notizia che, a dire il vero, lascia perplesso almeno qualcuno. Donna dalla squisita eleganza, legata ai salotti migliori della Catania bene sarà lei a rappresentare la componente laica della festa composta non solo da quei catanesi che, come lei, guardavano la festa di Sant’Agata da un barocco balcone della via Etnea durante un aperitivo per pochi eletti ma anche e soprattutto da quella massa di popolo che a piedi seguiva la processione agatina.
Un percorso che non contempla il passaggio da via Monfalcone ma che ha il suo fulcro tra via Plebiscito, via Vittorio Emanuele, via Palermo, piazza Risorgimento, Piazza Carlo Alberto. Sant’Agata è pop e come tale mette (metteva quando la festa si faceva) insieme tutti: anche gli ex detenuti che subito dopo usciti dal carcere, per tradizione, accendono un cero ad Agata.
Come discuterà con questa Catania la stilista neo eletta?
Ancora una volta poi, nel comitato per i festeggiamenti agatini si registra uno spiacevole vuoto: nessuno in rappresentanza dei cerei. Consapevole di questo di questo gap l’ormai ex presidente Tomasello si era intestato il nobile compito di parlare con i rappresentanti delle candelore e di farsi portavoce delle loro esigenze. Sotto la presidenza Tomasello nasce il museo permanente delle candelore in una location di tutto rispetto. E sarà ancora lui nel 2019 a calmare gli animi, andando in prima persona in pescheria, in occasione di un “momento caldo” di confronto tra candelore. Potrà fare lo stesso la Gennarino? Ironicamente, la si immagina piuttosto sballottata tra un’annacata ed un’altra.
Ma da dove viene fuori tale scelta? Pogliese la indica, la chiesa approva. Che Pogliese possa indicarla risulta quasi normale, pur riconoscendole la grande devozione più volte sbandierata, che collegamento ha la Gennarino con il clero Etneo?
La scelta della chiesa di approvare risulta logica se si pensa che forse la Gennarino sarà più Pr addetta alle pubbliche relazioni. Un ruolo che allora sì le si addice, senza troppo incidere sulle dinamiche decisionali. Non va dimenticato che in fondo la stostituzione di Tomasello ha più il gusto di una attività punitiva nei confronti di un presidente uscente che si è discostato dalla strada maestra indicata dalla cattedrale.
Che sia pronto anche un nuovo maestro del fercolo? Comitato e Consoli furono eletti contemporaneamente tre anni orsono. Nell’ottica di una festa silente se si decide di rinnovare il comitato, vuol dire che sarà nominato anche un nuovo capo vara oppure no?