Il 5 gennaio del 1984 all’uscita del Teatro Stabile di Catania i sicari di Cosa Nostra assassinavano Pippo Fava: sono trascorsi 38 anni.
Ucciso da un agguato mafioso mentre, fuori dal Teatro Stabile di Catania, attendeva la nipote che debuttava con un suo spettacolo.
Il giornalista e scrittore Pippo Fava, grazie alle sue inchieste sul mensile “I Siciliani”, da lui stesso fondato, svelò intrecci politico-mafiosi. Inarrestabile il suo impegno contro la mafia che lo ha portato alla morte la sera del 5 gennaio 1984.
La Fondazione Fava, in occasione dell’anniversario della sua morte aveva organizzato alcuni eventi. A causa del numero crescente di contagi nella città di Catania, onde evitare assembramenti la Fondazione Fava ha rimandato gli eventi previsti per la giornata di oggi. La consegna del premio nazionale giornalistico a lui intitolato “Nient’altro che la verità. Scritture e immagini contro le mafie” al giornalista Paolo Biondani avverrà con un evento in presenza quando le condizioni saranno nuovamente favorevoli.
Non è previsto inoltre nessun presidio sotto la lapide.
Ricordiamo che grazie al lavoro e alla vita di Pippo Fava sono stati condannati in via definitiva all’ergastolo il capomafia catanese Benedetto Santapaola e il nipote Aldo Ercolano.