Sono passati ben 37 anni dal 5 gennaio 1984 quando Pippo Fava, giornalista e drammaturgo, fu freddato da cinque colpi di pistola in via Stadio.
L’omicidio fu eseguito da Maurizio Avola e Aldo Ercolano, organizzato da Marcello D’Agata e Francesco Giammauso. Il mandante era Nitto Santapaola, “ferito” dagli attacchi di Fava contro quattro imprenditori catanesi tutti vicini al clan e coinvolti in affari poco puliti.
La mafia ha ucciso Pippo Fava, ma non i suoi ideali che continuano a vivere ancora oggi. Il suo coraggio verrà celebrato con una serie di iniziative online promosse dall’associazione che porta il suo nome.
Viste le oggettive difficoltà scaturite dalla pandemia mondiale, la Fondazione Giuseppe Fava ha deciso di rinviare l’assegnazione e la consegna del Premio Giornalistico Nazionale 2021 a data da destinarsi. Non appena l’emergenza epidemiologica lo consentirà, sarà comunicata una nuova data e il nominativo o nominativi dei vincitori.
Sempre a causa delle norme restrittive, quest’anno salterà il consueto presidio sotto la lapide in via Giuseppe Fava, a Catania.
Il giornalismo in Sicilia: Fava da fondatore de “I Siciliani” come esempio
Oggi, martedì, 5 gennaio la Fondazione ha organizzato due eventi online sulla propria pagina Facebook.
Un presidio virtuale, in collaborazione con WikiMafia, interattivo attraverso una catena di memoria che prevede la condivisione sul profilo Facebook della Fondazione e sulle pagine Facebook ed Instagram di WikiMafia di foto recanti frasi di Pippo Fava, con gli hashtag #pippofava ed #eranosemi.
Alle 18:00 appuntamento sulla pagina fb della Fondazione con il webinar dal titolo “Triste, solitario y final: dove va il giornalismo in Sicilia?”.
Ospiti: Concita De Gregorio (editorialista di Repubblica ed ex direttrice de l’Unità), Nello Scavo (giornalista di Avvenire e premio Fava 2020), Claudio Fava (presidente Commissione Regionale Antimafia), Mario Barresi (inviato de La Sicilia), Accursio Sabella (ex direttore di Live Sicilia) e Claudia Campese (direttrice MeridioNews).
Modererà l’incontro il giornalista Attilio Bolzoni.
“Le idee di Fava vive nel cuore dei siciliani e catanesi onesti”
Un pensiero, in questa giornata speciale, è stato espresso anche dal sindaco Salvo Pogliese.
«Con immutata e sincera partecipazione emotiva, 37 anni dopo, viene ricordata l’uccisione per mano mafiosa di un valoroso giornalista e intellettuale, libero da condizionamenti nella denuncia del malaffare e delle influenze negative della criminalità organizzata nel tessuto produttivo e istituzionale».
«Le coraggiose idee di Giuseppe Fava -sottolinea il primo cittadino- sono ancora vive nei cuori dei siciliani e dei catanesi onesti, che non si arrendono alle prevaricazioni della violenza. L’omaggio perenne a un sacrificio estremo che segna ancora la linea dell’impegno sociale e civile di chi auspica una terra finalmente liberata dalla mala pianta della mafia».
Oggi pomeriggio alle ore 17:00 l’Amministrazione Comunale con una propria rappresentanza istituzionale deporrà un mazzo di fiori, in ricordo, nel luogo dell’omicidio.
E.G.