La situazione nello stabilimento Pfizer a Catania è drammatica.
«Ci hanno notificato la procedura ufficiale. Giorno 15 febbraio saremo a Confindustria per il primo incontro per la procedura di licenziamento» dichiara Carmelo Giuffrida, segretario Ugl.
«Noi a quel punto rigetteremo la procedura. Accettiamo solo una procedura di mobilità volontaria» sottolinea.
Possibile trasferimento ma solo per 130 dipendenti
La questione della proposta di trasferimento dei lavoratori nello stabilimento ad Ascoli Piceno – il secondo sito dell’azienda in Italia – è considerata un’opzione ”accomodante”:
«Credono che sia la risoluzione del problema – prosegue Carmelo – abbiamo anche saputo che hanno iniziato ad alzare i prezzi degli affitti all’apprensione della notizia».
Inoltre la proposta «è rivolta solo ai 130 dipendenti con contratto indeterminato. Tutti gli altri invece saranno licenziati» conclude.
Uno spiraglio di speranza, un incontro con l’assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro Antonio Scavone. Ecco quanto si legge dalla richiesta da parte delle Segreterie Provinciali di CGIL – CISL – UIL – UGL: «In riferimento ai drammatici sviluppi della dichiarazione di licenziamento effettuata dal colosso Americano farmaceutico Pfizer, riteniamo necessario, con la presente, richiederLe un urgente incontro al fine di affrontare nel merito, potenziali ed eventuali azioni per una positiva risoluzione della vertenza».
L’incontro è previsto per il 18 febbraio prossimo.
In attesa delle future disposizioni, è l’ironia ad accompagnare i dipendenti dello stabilimento di Catania che sollevano un motto simpatico ma tagliente per Pfizer: «Capaci di salvare milioni di pazienti, ma non di salvare i propri dipendenti».