Catania e paesi etnei cosparsi di cenere vulcanica, la situazione è drammatica. L’Ugl chiede alla Regione di: “Dichiarare lo stato di emergenza e sostenere i comuni ed aziende che hanno subito disagi ed affrontato spese straordinarie”. Branca, direttore dell’INGV informa, inoltre, che piogge di questo tipo, potrebbero riaccadere nel corso di un altro parossismo vulcanologico. La situazione, quindi, è drammatica.
A lanciare l’appello, alla Regione siciliana, è il segretario territoriale della Ugl di Catania Giovanni Musumeci: “La caduta copiosa di cenere vulcanica avvenuta in questi giorni e su diversi comuni ha innescato l’inevitabile attivazione urgente, da parte degli enti comunali, dei servizi di pulizia straordinaria per la rimozione della sabbia e la messa in sicurezza di strade e marciapiedi. È certamente un impiego di uomini e mezzi non previsto, con relativi costi il cui onere è al momento sulle spalle dei contribuenti comunali“
Costi che non possono essere accollati ai cittadini
“La precaria condizione in cui versano gli enti richiede un impegno immediato dell’autonomia locale e del Governo nazionale. Anche perché alla procedura di eliminazione della cenere (in alcuni centri montani si è raggiunto il peso di circa 5 chili per metro quadrato) si somma quella legata al conferimento del rifiuto speciale raccolto dalla cittadinanza nelle proprietà private. Costi che non possono di certo essere accollati ai cittadini utenti con la Tariffa rifiuti”.
Imprese, ritardo produttività
A ciò si sommano le imprese, che subiranno un notevole ritardo nella produttività a causa della deleteria cenere sulle colture. Infatti, come informa il segretario Ugl: “Le imprese si sono dovute far carico di ingenti spese impreviste per riparare danni e per raccogliere il materiale piroclastico al fine di rendere il luogo di lavoro nuovamente efficiente e soprattutto sicuro. Ci auguriamo quindi un pronto intervento da parte delle istituzioni a supporto delle comunità della nostra area provinciale, a ristoro dei notevoli disagi che hanno subito.”
G.G.