Le parole del presidente dell’Ordine dei Medici di Catania sulla terza dose e sul rischio sovraccarico delle strutture sanitarie, in concomitanza della stagione influenzale.
In Italia così come in Europa il trend del contagio da Covid-19 mostra una risalita: i dati allarmanti di Gran Bretagna e Germania fanno riflettere, e anche nel nostro Paese il tasso di positività sta lentamente risalendo. Sono aumentati anche i ricoveri, dunque la situazione è nuovamente di preallerta, soprattutto in Sicilia e nel capoluogo etneo, dove si registrano i dati più alti e la curva epidemica è in lieve ma continua ascesa.
Il presidente dell’Ordine dei Medici di Catania, Igo La Mantia, sottolinea l’importanza di continuare a vaccinare la popolazione, arrivando ad una terza dose di vaccino indispensabile per tutte le fasce d’età.
«L’unica via d’uscita è la terza dose di vaccino per tutta la popolazione. Uno scenario che ritengo indispensabile per proseguire con quella “rinascita” del Paese tanto auspicata. Ciò che sta accadendo in altri Paesi Europei, ci impone di non trascurare tutte le misure di sicurezza in vigore per evitare un pericoloso boomerang, Chi ha completato la vaccinazione con prima e seconda dose circa sei, sette mesi fa, deve fare il terzo richiamo. È indispensabile proseguire con la campagna vaccinale, soprattutto per i sanitari, e credo sia importante insistere sul Green Pass. Il vaccino è l’unico modo per garantire piena sicurezza a tutti coloro che lavorano in ospedale, al fianco dei pazienti più fragili. Da parte dei medici si sta già registrando un’ampia adesione che speriamo continui anche nelle prossime settimane».
Un ultima battuta è dedicata all’influenza stagionale, con l’obiettivo di non sovraccaricare i nosocomi sanitari in un momento già di per sè non semplice.
Proprio in coincidenza dell’arrivo dell’influenza stagionale, il presidente La Mantia aggiunge: «Anche se ancora siamo in assenza di indicazioni da parte della comunità scientifica riguardo la necessità di somministrare la terza dose ai “sani under 60”, credo sia un provvedimento indispensabile, così come accade ormai da anni per altre vaccinazioni. Ormai i dati confermano la necessità della vaccinazione e non ritengo sensato discutere ancora sulla loro efficacia e sicurezza. Il tutto, senza dimenticare l’importanza del vaccino antinfluenzale (è possibile fare entrambi i vaccini a distanza di 10 giorni l’uno dall’altro) determinante anche per non sovraccaricare le strutture sanitarie e soprattutto i pronto soccorso in un momento così critico».