Non trova pace lo Zefiro A, il palazzo avveneristico alto 54 metri progettato da Base51 Architettura pronto a sorgere in via Acireale. Adesso anche il sindaco Pogliese è stato denunciato per la presunta illegittimità della costruzione.
Lo Zefiro A promette qualcosa ai catanesi: l’idea è quella di riqualificare una zona, strizzare l’occhio alla sostenibilità (Catania ne avrebbe proprio bisogno N.d.R.) grazie all’utilizzo di materiali riciclati, creare uno spazio extralusso tra il degrado urbano. Ed è proprio il degrado urbano a preoccupare i cittadini che non vedono nella costruzione di un palazzo avveneristico un elemento utile. Serve davvero a Catania?
Ai consiglieri del Movimento Cinque Stelle non andava proprio giù. Per questo motivo avevano presentato un’interpellanza già a maggio sostenendone l’illegittimità.
«Parliamo di un palazzo fuori contesto – sottolinea il consigliere Graziano Bonaccorsi – Non c’è un vicolo paesaggistico nella normativa sulle procedure urbanistiche, dunque se la Sovrintendeza sceglie di usarlo, si può fare: ma questo è il problema marginale. La questione è la destinazione d’uso. Se devo parlare di questa posso considerare solo il recupero del preesistente. Ma la risposta dello studio è stata un “no” con l’omissione dell’articolo 4 della legge 16 del 2016 che consente gli interventi di ristrutturazione edilizia, con annessa demolizione, riscostruzione, incrementi di volumetria. Ma qui parliamo di ristrutturazione urbanistica».
Si contesta, dunque, l’illegittima costruzione di un palazzo la cui via sarebbe protetta dal Prg. Peccato però che i termini siano decaduti da oltre tre anni.
«Il piano regolatorio è decaduto – spiega Bonaccorsi – ma c’è. Se ci fosse un intervento della Magistratura la violazione verrebbe palesata. La priorità dovrebbe essere riqualificare la città che è sporca e degradata. E invece si concedono un po’ troppi permessi».
Denunciato Pogliese e il direttore dell’ufficio Urbanistica
Nel mirino è finito anche Salvo Pogliese insieme al direttore dell’ufficio Urbanistica del Comune di Catania Biagio Bisignani. Il dibattito sulla legittimità dello Zefiro è sfociato di recente in una denuncia firmata dall’Associazione “Borgo Marinaro di Ognina”. Il territorio appartiene alla collettività e la sua destinazione deve rimanere tale secondo l’associazione. Eppure gli esclusivi appartamenti dello Zefiro vantano già compratori Vip.
«Il Comitato si lamentava ma non pensavo che avrebbe mai presentato un esposto in Procura prendendosi l’interpellanza. Sarebbe stato più utile cercare una soluzione tutti insieme per il territorio», commenta il consigliere Bonaccorsi.
La replica dello studio: “Siamo sereni”
Lo studio che ha progettato lo Zafiro A ha più volte risposto alle accuse di legittimità sostenendo la propria trasparenza.
«A noi non è arrivato nulla: noi abbiamo un progetto che rispetta sia la normativa che l’iter amministrativo. La denuncia presentata dal Comitato si rivolge al sindaco ed al direttore dell’ufficio Urbanistica del Comune di Catania, noi non siamo stati citati. Riteniamo di aver operato correttamente: siamo sereni», replica ai microfoni de L’Urlo Mario Caruso, fondatore dello studio Base51 Architettura.