Nella serata di ieri al Flow Spazio di Catania ha avuto luogo la mostra fotografica del fotografo Franco Ferro. L’evento ha visto anche l’organizzazione di un talk durante il quale gli appassionati hanno avuto modo, oltre che di dialogare con Ferro, anche di vedere il suo percorso creativo e la sua visione artistica.
I presenti, che sono stati numerosi, hanno avuto modo anche di scoprire il suo approccio artistico, che unisce la tecnica alla sensibilità poetica.
La particolare tecnica utilizzata
Il valore artistico di Ferro lo si nota anche nelle proposte che lui ha portato in occasione di questa esposizione fotografica, che fa parte di un progetto che già era stato esposto da Banca Sella un anno e sul quale Ferro lavora da circa tre anni. Vediamo anche dove sono state scattate queste foto.
«Il leit motiv di questa mostra – ha detto Ferro – è stato il mare in maniera contemplativa e sotto l’aspetto artistico utilizzando delle tecniche appropriate. La relazione con l’elemento acqua il mare fa da spunto di riflessione, di osservazione e meditativo. Ogni punto della Sicilia ha delle coste bellissime, con delle caratteristiche diverse che fanno sì che le fotografie siano diverse da un punto di vista estetico per la differente morfologie. Sono state ad Aci Trezza, a Donnalucata, a Sampieri, ad Augusta e a Brucoli. Le fotografie sono quasi tutte notturne e in luoghi tranquilli in periodo autunnale e invernale. Essendo deserte potevo lavorare in serenità. Ho utilizzato una torcia laser per un effetto di luminosità difficilmente distinguibile tra giorno e sera. Altre foto le ho scattate al crepuscolo».


Riscoprire antiche tecniche di lavoro nell’are dell’intelligenza artificiale
Da parte del pubblico Ferro ha notato un certo apprezzamento, anche grazie al succitato talk che lui ha organizzato assieme a un altro professionista, nonché docente, di fotografia come Salvatore Giuffrida.
«Per quello che ho visto il pubblico ha apprezzato, è stata una bella serata. Si è aperto anche un talk durante il quale abbiamo discusso e abbiamo cercato di entrare più nel tema della mostra. Io mi sono prestato a rispondere a domande anche tecniche che mi ponevano. Hanno partecipato i soci di Flow e avventori di ogni età. Un pubblico davvero eterogeneo. Si è parlato del percorso che mi ha portato alla realizzazione di queste immagini. Siamo nell’era dell’intelligenza artificiale ed è importante sapere con quale approccio chi fa fotografie ad arte cerca di realizzare il proprio progetto».
Il percorso artistico di Ferro porta anche a una rivalutazione delle antiche tecniche di fotografia, che non vanno mai del tutto accantonate.
«Sono un ritrattista e ho sempre fatto fotografie ad arte, sviluppando varie tematiche, ma sempre orientate a una fotografia di ricerca, non faccio documentaristica. Al momento non ho altri progetti in cantiere e continuo a realizzare immagini. Ho anche l’idea di tornare a fare fotografia analogica, a pellicola, sto facendo quello che aveva un po’ dismesso perché la pellicola rappresenta sempre l’identità della fotografia. Riscoprire le cose precedenti è lavorare sull’identità di quello che è il medium fotografico. Non c’è nulla di obsoleto nell’evoluzione dell’arte e la luce che colpisce la gelatina del rullino rende un’immagine fisica».