L’incidenza del 7,8% -due punti in più della media nazionale- non fa ben sperare. Lunedì prossimo torneranno le zone gialle e con esse un po’ di respiro.
Ma le aperture sembrano ancora lontane sull’Isola che con i suoi 1123 contagi di ieri sale al secondo posto per numero di nuovi positivi nella classifica nazionale, dopo la Campania.
Aumentano anche le zone rosse con l’aggiunta di Montallegro, in provincia di Agrigento, e Longi, nel Messinese. Male anche a Palermo che con 500 casi vede ancora lontana la luce in fondo al tunnel.
Proprio per questo motivo, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha deciso di andarci con i piedi di piombo circa le possibile riaperture: «È difficile poter pensare a uno scenario a distanza di una settimana, diciamo che operiamo guardando i dati alla giornata. Con il cuore vorremmo essere zona gialla, con la ragione vogliamo aspettare il dato numerico».
«Certamente – prosegue il Governatore – guardiamo tutti alla speranza di poter presto riaprire e al tempo stesso di poter ricevere gli operatori economici i famosi sostegni ristori di cui in Sicilia più che altrove c’è bisogno per la fragilità del tessuto imprenditoriale e per i pericoli che corrono gli imprenditori, con il risveglio dell’usura».
«Tutto questo – conclude Musumeci– può essere neutralizzato solo con un arrivo tempestivo dei ristori».
Intanto oggi i ristoratori catanesi protestano in piazza Stesicoro.
E.G.