Negli ultimi giorni a tenere banco è la polemica sulla nuova (possibile) apertura dell’
azienda Intel a Catania. Il colosso americano ha già annunciato nei giorni scorsi di voler investire in Italia ed è alla ricerca della soluzione migliore. Tra le varie candidature è arrivata quella di Catania. Le “preferenze” leghiste, però, hanno indirizzato le mire della stessa Intel verso il sito di Mirafiori a Torino.
A caldeggiare tale ipotesi sono state le parole di Giancarlo Giorgetti, ministro dello sviluppo economico: “tifo per Torino”. Parole mal digerite dal gruppo politico siciliano.
A rincarare la dose la deputata del gruppo misto Simona Suriano è intervenuta sulla vicenda Intel, ponendo in essere un vero e proprio attacco frontale nei confronti Giorgetti. Ciò che si contesta è l’uscita infelice di un personaggio politico, che in realtà dovrebbe essere imparziale in determinate valutazioni.
“Se prima vi era vagamente il sospetto adesso vi è una certezza – afferma Suriano -. Il governo Draghi, il governo dei migliori, è a trazione leghista. La solita Lega che irride il Sud e che vuole confezionare l’ennesimo scippo ai danni della politica industriale ed economica del Meridione. La vicenda Intel è emblematica: con un inaudito pressing istituzionale il ministro Giorgetti ha candidamente ammesso che si adopererà affinché l’azienda americana investa milioni di euro a Torino, precisamente a Mirafiori, e non a Catania”.
“Si tratta di gravissime dichiarazioni da parte di un ministro della Repubblica che interviene a ridosso di una decisione fondamentale per l’economia. Catania ha tutte le carte in regola per ospitare il colosso produttivo americano, ha conoscenze, ha l’Etna Valley, ha i vantaggi della Zes, ha un legame con l’università consolidato. Perdere milioni di euro di investimenti e l’opportunità di centinaia di posti di lavoro a causa della longa manus leghista al governo dovrebbe far insorgere tutti i componenti di questo governo e tutti i parlamentari catanesi”, conclude la deputata.
C.C.