“Inspiegabile allentamento delle misure anti-covid per le fasce d’età per le quali non sussiste l’obbligo di vaccinazione e nel caso dei bambini della scuola dell’infanzia anche l’obbligo delle mascherine”.
Lo dicono Katia Perna, della segreteria della Flc Cgil Sicilia, e Francesco Pignataro, coordinatore regionale dei dirigenti scolastici della Flc Cgil Sicilia, commentando le ultime misure varate dal governo.
“Di fatto – spiegano – si annullano quelle misure che finora, pur tra mille difficoltà, hanno permesso di tutelare gli alunni più piccoli”.
Scompare, infatti, la quarantena di dieci giorni e si introduce anche nella scuola primaria la distinzione tra alunni vaccinati e non vaccinati, già in atto nelle scuole superiori di primo e di secondo grado.
“Ci troviamo ancora una volta – aggiungono Perna e Pignataro – di fronte a scelte che non tengono conto della realtà: le classi della scuola dell’infanzia sono già dimezzate a causa delle assenze per paura del contagio e i numeri di positivi tra i più piccoli sono elevati”.
“Anche la procedura ideata per richiedere le mascherine sulla base del fabbisogno di ogni singola scuola – continuano risulta farraginosa e poco chiara“ , aggiungono.
Mentre ancora si attendono dal Commissario straordinario le forniture di mascherine ffp2, a seguito del monitoraggio richiesto all’inizio di gennaio, si chiede ai dirigenti di stimare il fabbisogno presunto di mascherine.
“Abbiamo affermato con forza la necessità di garantire la scuola in presenza – concludono – ma chiediamo tutela e sicurezza per chi a scuola vive e lavora”.
Per il segretario della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza, “prendiamo atto, ancora una volta, che chi prende decisioni in merito al sistema d’istruzione del nostro Paese, dimostra di essere lontano anni luce dalla realtà quotidiana delle nostre scuole”.