Contrasto all’immigrazione clandestina, tratti in salvo il 14 ottobre scorso 84 migranti in uno sbarco autonomo avvenuto sulle coste di Acitrezza.
Sbarcano 84 migranti ad Acitrezza, arrestati due scafisti. Alla luce dei fatti, su indagini coordinate dalla Procura Distrettuale di Catania, con la Polizia di Stato e le Fiamme Gialle, è stato disposto lo stato di fermo di indiziato di delitto. L’operazione è volta al contrasto dell’immigrazione clandestina.
Posti dunque ad arresto Iarmak Vladimir, 61 anni e Paryhin Yevhen, 22 anni, nati rispettivamente in Russia e in Ucraina.
I due sono ritenuti gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Il provvedimento restrittivo fa infatti riferimento allo sbarco di qualche notte fa.
I migranti sono “approdati” con una barca a vela della fortuna sul tratto di costa che si estende tra Capomulini e Acitrezza. L’imbarcazione si è scontrata contro gli scogli finendo per distruggersi.
Tra gli 84 migranti giunti a riva, per lo più afgani, iracheni e siriani, c’erano dieci donne e otto bambini.
Sul posto era intervenuto il personale della Polizia di Stato il quale in coesione con le predette forze dell’ordine ha provveduto alle consuete attività di identificazione, foto-segnalamento nonché alle prime incombenze di carattere sanitario.
A seguito di una nota diramata dalla Sala Operativa della Questura etnea, grazie a quanto segnalato dagli operatori di Frontex presenti sul posto nell’ambito delle attività di accoglienza dei migranti, ha intercettato a bordo di un autobus turistico in transito per le vie centrali di Catania due soggetti russofoni.
Così le autorità hanno trovati i due, responsabili di immigrazione clandestina, con zaini contenenti cellulari, un satellitare, indumenti bagnati e soldi contanti.
Sulla scorta degli elementi acquisiti da alcuni testimoni è emerso che i due soggetti rintracciati erano i componenti di un’organizzazione molto più ampia. Gli stessi difatti avevano condotto il veliero dalla Turchia (segnatamente da Bodrum) sino alle coste sicule.
Dalle dichiarazioni rese dai migranti e dal materiale posto sotto sequestro e che dovrà essere dettagliatamente analizzato appare ragionevole ritenere che il citato veliero, partito dalla Turchia qualche giorno prima, per ragioni allo stato non conosciute si sia incagliato.
Sembra inoltre che i trafficanti, approfittando delle situazioni di estrema vulnerabilità dei migranti hanno aumentato i prezzi del viaggio clandestino. Il prezzo del fantomatico biglietto era 10.000,00 euro a persona.
Associato presso la casa circondariale di Termini Imerese a Palermo lo Iarmak. Il giovane Paryhin invece presso quella di Enna.
A disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, e su richiesta di questo Ufficio il Gip di Catania ha convalidato il fermo ed emesso contestuale ordinanza di custodia cautelare in carcere.