Il tuo animale non vuole i farmaci: cosa fare?

di Giuliano Spina

Quando i nostri amici a 4 zampe stanno male tutti noi ci preoccupiamo di curarli, a prescindere dalla loro età. Ma quando dobbiamo dare a loro i farmaci spesso i nostri cuccioli sono parecchio restii a ingerirli e fanno i capricci pur di non prendere i medicinali che li aiutano a stare meglio.

La loro salute è sempre tra i nostri pensieri e ci sforziamo a ogni modo affinché deglutiscano i farmaci che dobbiamo somministrargli. Loro però gli schivano alcune volte anche minacciando di morderci o anche attraverso altri comportamenti.

Quali metodi si possono applicare?

Il dottor Mirko Ivaldi, veterinario appassionato di divulgazione, ha mostrato quali potrebbero essere i metodi da applicare per far sì che i nostri amici a quattro zampe prendano i farmaci.

«Rifiutare i farmaci – ha detto Ivaldi –, soprattutto quelli a uso orale, è un problema che riguarda sia i cani che i gatti, ma tendenzialmente è più facile ritrovare questo comportamento nei gatti, perché sono più diffidenti. Il cane invece su quello che beve e su quello che mangia tende a essere un po’ più curioso ed esploratore, il che rende più facile somministrargli i farmaci. Il primo trucco, in caso di farmaco a compressa, è quella che io chiamo polpetta in medicato, ovvero somministrare una quantità di carne tritata sufficiente a ricoprire il farmaco. Per il cane può essere un pezzettino di formaggio morbido o più in generale qualcosa che sia adeguatamente ghiotto e che allo stesso tempo venga mangiato. Ma non sempre funziona perché ci sono animali particolarmente astuti che mangiano la parte della carne sputando poi la compressa. In questo caso si può sbriciolare e sminuzzare la compressa e mischiare la polvere all’interno della carne tritata».

Quando l’odore della compressa non piace all’animale

A ciò però c’è uno step successivo, in quanto «può succedere che non si riesca comunque a somministrare la compressa perché l’animale non la mangia così e che l’odore non gli piaccia. A questo punto si può sciogliere in pochissima acqua la compressa in questione e poi come una siringa senza ago andare a somministrarlo in bocca direttamente all’animale, nello specifico facendo passare il cono della siringa dietro i denti canini e iniettando pian piano da quella parte. Se io forzo l’animale in questo lo obbligo a bere. Questo metodo di somministrazione funziona bene per i farmaci in sospensione acquosa».

Come fare con le formulazioni in pomata e con i farmaci per via inalatoria?

Anche in questo caso rientrano in gioco gli antielmintici, che sono delle «formulazioni in pomata. Sui cani non funzionano, mentre può funzionare per qualche gatto. Per qualche gatto particolarmente diffidente inoltre si spalma il medicinale nelle zampe in modo tale che poi per liberarsi dalla presenza in corpo necessariamente se la lecca. Questa soluzione lascia comunque il tempo che trova perché non so quanto del farmaco che io devo fornire assorbe».

Per quanto riguardano i farmaci che devono assumere per via inalatoria invece «c’è più manualità da laboratorio o più addestramento caso per caso. Se un proprietario ha manualità può farlo, ma io consiglio sempre di rivolgersi al veterinario, anche se si può fare sotto cute, intramuco, ma le differenze le conosciamo solo noi veterinari. Se io inietto per sbaglio un qualcosa di oleoso endovena faccio un embolo liquido. Per questo è sempre meglio lasciar fare al veterinario».

I difetti dei salumi per coprire la compressa

Un altro metodo utilizzato è quello della copertura del farmaco con prosciutto o salame, che «sfrutta qualcosa di particolarmente appetitoso per l’animale. Purtroppo però il prosciutto cotto ha un difetto, ovvero che è troppo ricco di sale soprattutto per i gatti. Per quanto riguardano gli altri salumi dipende dalla concia che il salume in questione ha ricevuto durante la preparazione. Per questo i salumi possono essere utilizzati una tantum. Anche la somministrazione per via rettale va fatta fare al veterinario. Queste problematiche dovrebbero comunque pian piano scomparire perché sul mercato si stanno diffondendo compresse più appetibili, che però non sono sempre compatibili con un principio attivo che di suo è particolarmente sgradevole