Le dimissioni di Cateno De Luca ricorda un po’ la favola di Esopo “Al lupo al lupo”. Il primissimo annuncio risale ad un anno fa, quando il primo cittadino messinese ricevette numerose minacce a seguito dell’istituzione della zona rossa. Poi il passo indietro. Il secondo, invece, appariva molto più concreto: la posta in gioca era la corsa verso palazzo d’Orlèans, come candidato governatore. De Luca, ufficialmente dunque, avrebbe smesso di indossare la fascia tricolore il 7 febbraio.
Cateno De Luca non si dimette più: ecco i motivi
Almeno per il momento, De Luca ha revocato (per l’ennesima volta N.d.R) le dimissioni dopo il posticipo per presenziare all’incontro tra i sindaci metropolitani e il Papa in agenda il 5 febbraio.
Stavolta il sindaco ha motivato la decisione in quanto la Corte dei Conti, sezione di controllo per la Regione Siciliana, lo ha convocato in adunanza, l’8 febbraio alle ore 10:00 “per la trattazione, in contraddittorio, dei profili contenuti nella relazione del magistrato istruttore ai fini della deliberazione sul Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Messina”.
“In considerazione – dice il sindaco nella nota al segretario comunale e al presidente del consiglio comunale – della imprescindibile partecipazione alla audizione, lo scrivente revoca le proprie di dimissioni“.
De Luca però annuncia su Facebook che sta completando la relazione per Corte dei conti e che stamane ripresenterà le dimissioni. Queste “saranno efficaci a mezzanotte del giorno di San Valentino cioè, – dice – sarò sindaco fino alle ore 23:59 di giorno 14 febbraio”.