La notizia che Silvio Berlusconi, dall’alto dei suoi 85 anni, è sbarcato su Tik Tok coincide con il countdown alle politiche che vedranno gli italiani andare alle urne il 25 settembre. Il primo video di presentazioni registra già 5,6 milio di views. Ma Berlusconi non è il solo politico che ha deciso di iscriversi sul popolare social con l’intento di avvicinarsi ai giovani attraverso i canali più in voga.
Già Matteo Renzi, Giuseppe Conte, Carlo Calenda stanno investendo molto sulla comunicazione su Tik Tok anche in previsione dell’esordio al voto al Senato dei 18enni. Matteo Salvini e Giorgia Meloni, invece, sono dei “veterani” della piattaforma, consacrati attraverso i vari trend.
La tendenza del momento nel mondo della politica, malgrado i buoni propositi appare più come un burla ai danni dei giovani. Perchè l’intento c’è ma nel concreto nulla viene fatto a partire da una battaglia che va avanti da anni e che non ha ancora un’esito positivo: la possibilità, per i 5 milioni di fuorisede, di votare anche lontano dal proprio Comune di residenza. Così il ministero dell’Interno ha preferito confezionare specifiche agevolazioni tariffarie per i viaggi ferroviari, via mare, autostrali e aerei, piuttosto che rendere davvero il voto uguale a tutti.
Sia studenti che lavoratori fuorisede vanno incontro a sacrifici economici al fine di poter esercitare un loro diritto quando, sbriciando in altri Stati europei, ci troviamo dinanzi a molteplici soluzioni. O attraverso posta o telematicamente o per procura, i residenti sul territorio nazionale si trovano sempre in condizione di poter votare. In Italia, invece, il voto è a rischio per i fuorisede che però possono consolarsi su Tik Tok.