Scuola, i giovani siciliani abbandonano gli studi prima di chiunque altro

di Redazione

Due studenti siciliani su dieci abbandonano la scuola al raggiungimento dell’età dell’obbligo. Un quadro sconcertante quello che troviamo in Sicilia e che erge la Regione al primo posto della classifica nazionale.

I numeri parlano chiaro: circa il 19,4% della popolazione tra i 18 ed i 24 anni possiede soltanto la licenza media. Nessun interesse nel frequentare i corsi di formazione professionale nè di proseguire gli studi fino all’ottenimento del diploma. E di conseguenza viene meno l’iscrizione all’università.

Se scendiamo nei dettagli le ragazze che lasciano i banchi di scuola rappresentano il 15,1% mentre i giovani superano di gran lunga il 23,4%. Per quanto riguarda invece, i minorenni che non svolgono attività di formazione ci aggiriamo intorno al 7,4%. Eppure la dispersione scolastica sull’Isola sembrava essere in calo.

Un miglioramento significativo: scende la percentuale di chi abbandona la scuola superata l’età dell’obbligo

«Facendo il raffronto dal 2020 e il 2019 emerge un significativo miglioramento – sottolinea Stefano Suraniti, direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale al quotidiano La Repubblica – complessivamente quella siciliana è la seconda variazione in positivo con una diminuzione degli abbandoni di circa il 3 per cento, per le studentesse la variazione migliorativa più significativa a livello nazionale».

Ad incidere sul numero degli abbandoni anche le facoltà universitarie a numero chiuso che spesso scoraggiano i giovani studenti. Il diritto allo studio, in Sicilia viene meno. Tanti i problemi con le borse di studio e la situazione non migliora con l’assegnazione degli alloggi. E poi c’è il tasso di rischio alla povertà che si aggira intorno al 41,4% posizionando così l’Isola insieme alla Campania prime in Europa.

L’Italia è la quinta in Europa per dispersione scolastica

La situazione nazionale, complessivamente, non è tra le peggiori d’Europa. Ma non appare rosea: il 13% degli studenti italiani abbandona la scuola raggiunta l’età dell’obbligo.

La povertà minorile come sottolinea Carlotta Bellomi di Save the Children è quadruplicata negli ultimi 10 anni. Attualmente, in Italia, sono 1,3 milioni i minori in povertà assoluta che, come spesso accade, coincide anche con la povertà educativa. E questo dunque tocca anche la scuola. Quanto nelle periferie quanto nelle scuole a rischio cresce il timore dell’incremento della “dispersione scolastica esplicita”ovvero l’abbandono degli studi. Ma vi sono le condizioni per un altro fenomeno altrettanto grave ossia la “dispersione scolastica implicita” e dunque malgrado lo studente abbia portato a termine gli studi si trovi privo delle competenze minime.

E.G.