Green Pass obbligatorio per tutti, il nuovo decreto mette in ginocchio 23 milioni di lavoratori.
Il nuovo decreto pubblicato ieri impone l’obbligatorietà della vaccino per Covid19. Che si tratti di privati o di impiegati statali, la legge non varia. Dall’entrata in vigore del decreto che avverrà giorno 15 ottobre non ci sarà scampo.
La comunicazione arriva dal ministro della Salute Roberto Speranza durante la riunione con i governatori, prima di entrare nel Consiglio dei Ministri che ha approvato il decreto all’unanimità. Insieme a lui i ministri della Funzione Pubblica Renato Brunetta e degli Affari Regionali Mariastella Gelmini.
«Tocchiamo tutto il mondo del lavoro, privato, dipendente e autonomo – spiega il ministro Brunetta in conferenza stampa – un insieme di 23 milioni di lavoratori, tutto il capitale umano del paese, che in gran parte è già dotato».
– Ecco alcuni dettagli sul decreto –
PRIVATI
Per quanto riguarda i privati si parla di sospensione dello stipendio e di qualsiasi altro compenso dal primo giorno. Questo nel caso in cui si trovassero sprovvisti della certificazione verde o qualora ne risultino privi al momento dell’accesso al luogo di lavoro.
PUBBLICO
Nel testo del provvedimento si legge una distinzione tra i lavoratori dei differenti settori pubblici. In alcuni settori difatti sembra essere esclusivamente obbligatorio.
Nel decreto è scritto che «al personale delle Autorità amministrative indipendenti, ivi comprese la Commissione nazionale per la società e la borsa e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, della Banca d’Italia, nonché degli enti pubblici economici e degli organi di rilievo costituzionale, ai fini dell’accesso nei luoghi in cui svolgono l’attività lavorativa, è fatto obbligo di possedere e di esibire, su richiesta, la certificazione verde».
Si legge inoltre: «Dal 15 ottobre 2021 e fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza a chiunque svolge una attività lavorativa nel settore privato è fatto obbligo, ai fini dell’accesso nei luoghi in cui la predetta attività è svolta, di possedere e di esibire su richiesta la certificazione verde».
AMMINISTRATIVI
In riferimento al personale amministrativo si legge che nel caso in cui comunichi di non essere in possesso della certificazione verde o qualora risulti privo della predetta certificazione al momento dell’accesso al luogo di lavoro, è considerato assente ingiustificato.
A decorrere dal quinto giorno di assenza il rapporto di lavoro è sospeso fino alla presentazione della predetta certificazione.
In ogni caso non oltre il 31 dicembre 2021, e ad ogni modo senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro.
CONTROLLI
Si specifica nel testo che «i datori di lavoro sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni». Per i lavoratori esterni «verifica sul rispetto delle prescrizioni è effettuata anche dai rispettivi datori di lavoro».
Si evidenzia anche che i datori di lavoro «definiscono, entro il 15 ottobre 2021, le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, anche a campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile, che tali controlli siano effettuati al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro e individuano con atto formale i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle violazioni degli obblighi».
TAMPONI
In relazione al discorso tamponi il governo ha accolto la richiesta degli enti locali sulla durata di validità del tampone. Sarà infatti di 72 ore per i test molecolari e 48 per i test rapidi.
SANZIONI
Sono previsti fino a 1.000 euro di sanzione e sospensione dopo cinque giorni di assenza per i dipendenti pubblici, dal primo giorno per i lavoratori privati.
Allerta per i magistrati il cui ruolo fa eccezione. Per loro al via la decadenza dell’impiego dopo 15 giorni.
Nel caso in cui un magistrato si assenti ingiustificatamente dal lavoro per oltre 15 giorni poiché privo di Green Pass, scatta la decadenza dell’impiego.
È quanto dispone il decreto approvato dal Cdm combinato con la normativa specifica per i magistrati, in particolare l’articolo 107 della Costituzione che affida solo al Csm il potere di sospenderli dal servizio. Per la categoria sembra dunque si applichi da subito la disciplina del testo unico degli impiegati dello Stato.
NO ALLO SMARTWORKING SE SEI SENZA GREEN PASS
L’assenza della certificazione verde non conferisce automaticamente il diritto al lavoro in smartworking.
Alcune fonti dichiarano il Green Pass non è richiesto se per esigenze di ufficio il datore di lavoro chiede al lavoratore di lavorare in smart working.
Maggiori e chiare linee guida, annuncia il ministro Brunetta, saranno divulgate entro il 15 ottobre.