Catania ha avuto dei grandi studiosi in tutta la sua storia e uno di questi dà e continua a dare un grande contributo al capoluogo etneo per la sua conoscenza e in particolar modo di alcune vicende che hanno riguardato la sua espansione nel periodo del dopoguerra e quindi del boom economico. Si tratta dell’ingegnere Gaetano D’Emilio, nato nell’aprile del 1928, coetaneo quindi del grande Piero Angela.
Un profondo conoscitore delle sfaccettature urbanistiche della città
Un professionista che ha calcato nel migliore dei modi la storia novecentesca del capoluogo etneo in diverse vesti. Oltre a essere ingegnere D’Emilio è stato infatti insegnante di materie tecniche, in particolar modo di disegno tecnico, dirigente scolastico in istituti tecnici di secondo grado e cofondatore del Sindacato Nazionale Ingegneri Docenti.
Ha ricevuto anche l’onorificenza di Commendatore della Repubblica nel 1970 per essere stato presidente del dell’Ente Comunale di Assistenza di Catania. E a completare il quadro anche l’attività politica, in quanto proprio dal 1970 al 1985 è stato infatti consigliere comunale a Catania e persino assessore con diverse deleghe. Un’attività quest’ultima che ha contribuito e non poco a renderlo conoscitore in maniera anche esaustiva della città, delle sue vicende, delle sue sfaccettature e delle sue problematiche, soprattutto da un punto di vista urbanistico.
Diverse storie da raccontare
Sia chi è più avanti con l’età che chi magari non era ancora nato, ma è comunque appassionato di temi paesaggistici e urbanistici, conosce molto bene le vicende che hanno interessato Catania tra gli anni ’60 e ’70 riguardo alla sua espansione e al Piano Regolatore Generale, approvato nel 1964 e reso esecutivo cinque anni dopo. Ecco, Gaetano D’Emilio queste vicende le ha vissute in prima persona scoprendo molti segreti che ai più sono sconosciuti.
Qualcuno avrà sentito parlare del fatto che l’asse attrezzato, che da 15 anni collega l’autostrada A19 Palermo-Catania con il corso Indipendenza, è solo una piccola parte di un’opera che in realtà doveva attraversare tutta la città da sud e nord e che il viale Mediterraneo è soltanto un’altra piccola parte realizzata in variante. Gaetano D’Emilio conosce diversi segreti che stanno dietro a queste opere non realizzate come da progetto. A questa si potrebbero aggiungere altre storie che hanno caratterizzato la città.
Tra le sue pubblicazioni spiccano Etnea. Catania dalle origini ai quartiere storici e #accaddeacatania. Eventi di storia tra sprazzi di memoria, realizzati in collaborazione con il figlio Fabrizio, e Catania. Dal blasonato barocco della ricostruzione al vivace liberty dei viali.







