Vulcano è in zona gialla, ma stavolta il Covid non centra.
Da alcuni tempi, infatti, le emissioni di Co2 raggiungono un livello di saturazione elevato soprattutto nelle ore notturne, a circa 80 cm dal suolo. Valori che come conferma l’ultimo bollettino redatto dall’INGV, «sono in aumento su livelli molto alti ed anomali». La Regione è corsa ai ripari. Prima lo stato di emergenza annunciato da Nello Musumeci, poi lunedì l’ordinanza di evacuazione parziale.
Cosa dice l’ordinanza
L’ordinanza firmata dal sindaco di Lipari Marco Giorgianni ha coinvolto circa 250 abitanti della zona “rossa” a nord dell’Isola, e dunque in tutte quelle aree vicine al vulcano. Saranno vietati per 30 giorni dalle 23 alle 6 del mattino sia il pernottamento che la permanenza nelle zone considerate più a rischio, tra cui quella del Porto. Accedere a Vulcano sarà consentito solo a residenti e pendolari. I turisti, invece, non potranno mettere piede sull’Isola fino allo scadere dell’ordinanza.
«Al momento il serio problema è rappresentato dalla massa di gas aumentata a dismisura – sottolinea Francesco Italiano, direttore della Sezione Ingv di Palermo – Dopo aver monitorato la parte geochimica dell’isola abbiamo notato i valori giornalieri di Co2 da 80 tonnellate sono lievitati a 480. Ecco perché è rischioso vivere nella zona rossa dove odore e calore sono segnali ai quali non bisogna essere esposti. Non è sicuro dormire lì».
Il quotidiano isolano messo a dura prova
Stravolta la quotidianità a Vulcano, alcuni isolani sono stati costretti a lasciare la propria casa, il proprio porto sicuro. Altri invece rivendicano controlli sul posto che pare non ci siano mai stati.
«Vivo già da due giorni in albergo per gentile concessione del gestore – ci racconta Maurizio Vulcano, titolare del conservificio “Si mi piace Vulcano” – ho la casa bassa e mi sono dovuto allontare. Molti altri isolani, però, non hanno voluto abbandonare la propria abitazione in quanto l’ordinanza firmata dal sindaco di Lipari si basa su un monitoraggio matematico dell’INGV e non su effetti rilievi in loco».
Sulla possibilità di lasciare momentaneamente l’isola, però, non tutti sono d’accordo. C’è chi qui ha la propria attività e le incertezze di questi tempi non fanno dormire sogni sereni.
«La popolazione è preoccupata, anche se non la lascia intravedere. In un momento così critico – ci racconta Maurizio – ho visto un’isola unita nell’affrontare questo momento tanto critico. Anche il volontariato della Croce Rossa ha dato una forte mano d’aiuto nell’affrontare questa emergenza. Siamo attrezzati ma gli abitanti di Vulcano chiedono rilievi specifici da parte dell’ARPA prima di lasciare la propria casa».