Il dibattito è aperto e si sviluppa sia sul piano nazionale che internazionale.
Vaccinare le donne in gravidanza, contro o a favore?
Si tratta di una fascia protetta. Le donna in gravidanza e neomamme in fase di allattamento, in assenza di concreti studi osservati per la categoria, sono il tema all’ordine del giorno.
Le indicazioni dei diversi Paesi prevedono l’offerta vaccinale per queste donne subordinata a una valutazione individuale del profilo rischio/beneficio, facilitata da un colloquio informativo con i professionisti sanitari.
Sulla questione si esprime certamente a favore nella nostra intervista il professor Bruno Cacopardo, nonché direttore dell’unità di Malattie Infettive dell’Ospedale Garibaldi Nesima, che in precedenza abbiamo intervistato in merito all’Ivermerctina, il farmaco protagonista per eccellenza nella sconfitta al virus SARS-COV-2.
• Perché una donna in gestazione dovrebbe sottoporsi alla somministrazione del vaccino contro il covid?
«Le donne incinte o in fase di allattamento si devono inevitabilmente vaccinare. Per proteggere se stesse e il feto. Se vaccinate, non solo evitano il rischio che ospedalizzazione divenga indispensabile in caso di contagio, bensì favoriscono già al nascituro gli anticorpi necessari a contrastare il virus nei primi mesi di vita».
Medesimo discorso vale per le donne in età fertile che intendono avere figli nell’imminenza o stanno cercando di concepire.
• Ci sono dei rischi ai quali le future madri e/o neomamme vanno incontro se sottoposte a vaccino? E se sì, quali sono?
«Il vaccino contro il covid non comporta alcuna controindicazione per le donne in gravidanza. Una volta superata la dodicesima settimana di gestazione, e quindi l’organogenesi embrionale, non ci sono rischi. Ed è per questo infatti che si raccomanda di effettuare il vaccino dopo il primo trimestre. Perdipiù per le mamme che allattano o intendono farlo, il vaccino è innocuo».
Molte donne della categoria in questione temono difatti che sottoporsi a vaccinazione possa alterare la formazione degli organi degli embrioni o provocare una qualsivoglia patologia irreversibile.
L’organogenesi embrionale è il meccanismo di costruzione e crescita delle varie parti dell’embrione che rispetta parametri quantitativi e qualitativi tali da far riconoscere un individuo com appartenente ad una specie.
• Ci sono delle patologie, come ad esempio il diabete, con le quali una donna in dolce attesa dovrebbe evitare di fare il vaccino?
«Almeno che non si tratti di specifiche patologie pregresse e preesistenti per le quali la somministrazione del vaccino non era stata consigliata, non ci sono disfunzioni per le quali sarebbe meglio evitarlo».
Pertanto, che stiate attendendo la cicogna, che stiate provando ad avere un bambino o che abbiate neonati da allattare, vaccinandovi andreste sul sicuro.
• Professore, se il vaccino è così importante ci spiegherebbe come mai oggi più la popolazione si vaccina e più vengono contagiati soggetti già vaccinati?
«Vede, prima c’erano i no-virus, che negavano l’esistenza del covid, gli stessi che erano anche no-max, che a loro volta adesso sono i no-vax. Il covid c’è, esiste, e tutto ciò che possiamo fare per contrastarlo è prevenire. Il vaccino contro il covid protegge per l’87% dall’infezione e per il 94% dall’ospedalizzazione, al 100% invece dalla terapia intensiva. Questo vuol dire che l’infezione si può prendere ma che l’ipotesi che il virus si manifesti con gravi sintomi, ospedalizzazione o addirittura terapia intensiva, è quasi nulla».
La raccomandazione è quella di vaccinarsi, in ogni condizione che non sia già certificata come esente dalla somministrazione del vaccino, e prevenire. Anche se ancora maggior parte delle donne incinte resta scettica.
Seppur si brami inesorabilmente il ritorno alla Vita di tutti i giorni, si deve pazientare ancora. C’è l’indispensabile bisogno di evitare i luoghi affollati in cui possa crearsi assembramento, mantenere le distanze e utilizzare i dispositivi di protezione dove necessario.
Sul territorio locale, la regione siciliana, ha proposto diverse iniziative per favorire la vaccinazione della suddetta categoria. Come ad esempio l’open day effettuato qualche settimana fa promosso dalla regione.
Di recente invece un centro di vaccinazione anti Covid-19 per le donne in gravidanza e in allattamento è stato attivato all‘ospedale Garibaldi-Nesima di Catania. L’hub vaccinale è ospitato nel punto Covid dell’Unità operativa complessa di Malattie infettive. L’unità, come sopra citato è diretta dallo stesso professore Cacopardo, con un team multidisciplinare che sarà a disposizione degli utenti.
In Italia, l’Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS) dell’Istituto Superiore di Sanità(ISS) prende in esame le indicazioni ad interim, assunte a livello internazionale e nazionale, e le evidenze scientifiche sul tema, producendo documenti condivisi e sottoscritti dalle principali società scientifiche del settore.
Qui puoi leggere e consultare il documento con le indicazioni ad interim al 31 gennaio 2021 dell’Istituto Superiore di Sanità per un quadro più ampio.
Tra le indicazioni ad interim italiane relative al vaccino Pfizer-BioNtech mRNA (Comirnaty), il vaccino Moderna e quello AstraZeneca in gravidanza e allattamento vengono analizzate in primis la sicurezza del vaccino per madri e neonati. Sottolineati i rischi potenziali della malattia da COVID-19 nella madre, inclusi i possibili effetti sul feto/neonato. Inoltre è evidenziato il rischio individuale di contrarre l’infezione in considerazione delle possibili comorbilità.
L’obiettivo delle indicazioni ISS è quello di sostenere i professionisti sanitari e non solo. Il supporto riguarda anche le donne in gravidanza e allattamento nel percorso decisionale durante la pandemia di COVID-19.