La questione relativa al Ponte sullo Stretto di Messina non si placa. Lo scorso sabato 29 novembre Legambiente Sicilia è stata fra le associazioni promotrici del corteo contro la costruzione del Ponte.
I bluff accertati da Legambiente
Attraverso un comunicato le delegazioni di Legambiente di Sicilia e Calabria hanno sottolineato come, attraverso il rapporto Pendolaria, Legambiente denunci come il Ponte sullo Stretto di Messina rappresenti un grande bluff. Viene ritenuta infatti un’opera inutile, costosa e dannosa, che sottrae attenzione, ma soprattutto risorse da quelle che sono le vere urgenze del Sud, a partire dal potenziamento del sistema di trasporti ferroviari regionali e locali e per velocizzare e migliorare l’attraversamento dinamico dello Stretto.
Oltre a ciò è stato sottolineato come ci sia anche il bluff amministrativo e procedurale, in quanto la Corte dei Conti ha smascherato alcune lacune del progetto, ritenute gravi. Ma dulcis in fundo è stato anche detto come l’opera da realizzare violi la Direttiva Habitat (92/43/CE) e la Direttiva Appalti (2014/24/UE).
Grande l’adesione al corteo
Daniele Ialacqua, componente del Direttivo del circolo di Legambiente Messina, ha parlato di come l’adesione al corteo sia stata piuttosto massiccia e come il parere della Corte dei Conti abbia influito su questa partecipazione al corteo.
«Siamo confortati dalla partecipazione dei cittadini – ha detto Ialacqua –. Credo che sia stata una delle più importanti manifestazioni fatte a Messina contro il ponte. Abbiamo battuto il record di partecipazione, con oltre 100 tra associazioni partitiche e sindacali. Vuol dire che l’opposizione al ponte cresce e ha influito anche il parere della Corte dei Conti, che secondo noi lascia pochi margini di manovra al governo, perché contesta sia questioni formali che questioni sostanziali, che riguardano il mancato rispetto delle normative europee sull’ambiente e sulla concorrenza. Ci sono stati pareri preventivi che il governo non ha chiesto».
L’influenza del parere della Corte dei Conti
Il parere della Corte dei Conti è, come abbiamo detto fondamentale, in quanto «dice che manca un parere aggiornato del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che deve accertare la fattibilità tecnica del ponte. Finora questo progetto se lo sono approvato loro con enti vicini al governo, ma il Consiglio non ha mai espresso un parere su questo, se non nel 1997, quando il progetto era completamente diverso».
Cosa si è scelto per salvaguardare gli uccelli migratori?
L’opera di sensibilizzazione va comunque avanti «e puntiamo a intervenire a livello nazionale ed europeo. Siamo già andati a Bruxelles per mettere in evidenza un progetto che viola la Direttiva Habitat e ci ritorneremo perché la Commissione Europea non è ancora espressa. Il ponte incide negativamente sul passaggio degli uccelli migratori sullo Stretto e gli stessi progettisti hanno detto che il ponte avrà un grande impatto su questi uccelli. Non è stato dimostrato come il danno possa essere mitigato e si è preferito compensare il danno. Le compensazioni ambientali sono ridicole. Per evitare la morte degli uccelli si è preferito sterilizzare i gatti siciliani, in modo che non possano uccidere gli uccelli che si fermano sullo Stretto compensando così quelli che morirebbero collidendo col ponte. La questione non è aggirabile».








