Tavole d’oro quelle che i siciliani imbandiranno per Pasqua, ma nell’accezione negativa del termine. Lo denuncia Confartigianato Impresa Catania.
Questo perchè i costi che le famiglie dovranno sostenere per acquistare beni alimentari, sono assoggettati a rincari esorbitanti.
“Rispetto allo scorso anno – spiega Alessandro Allegra, segretario Confartigianato Imprese Catania – il costo della spesa per il pranzo pasquale sarà considerevolmente maggiore. Tutto ciò in forza dell’esponenziale aumento delle materie prime, criticità denunciata a più riprese, peraltro, anche dagli operatori del settore della trasformazione alimentare, dai ristoratori”.
“Aumentando il costo della farina, va da sé che prodotti come pane e pasta si attestino a valori proibitivi – continua – Identica situazione anche per l’olio, alla base di quasi tutte le preparazioni della tradizione culinaria italiana. E poi ancora la carne -in particolare l’agnello- uno degli alimenti più consumati nel periodo pasquale”.
“Anche i ristoranti, pertanto, saranno costretti ad operare degli aumenti per rientrare nei costi e ciò potrebbe condurre l’utenza ad optare per “soluzioni casalinghe”, aggiunge.
“Una situazione kafkiana – ha chiosato Allegra- il cui prezzo da pagare sarà distribuito su cittadini e imprenditori. I primi dovranno fare i conti con pranzi meno luculliani rispetto agli anni passati ed i secondi, invece, potrebbero patire il dimezzamento delle prenotazioni non riuscendo a sfruttare – economicamente parlando- un periodo che di norma è generatore di incassi”.
Alla luce di questa situazione Confartigianato Imprese Catania, lancia un appello, a supporto delle economie locali, per rinsaldare il tessuto economico, consentendo a domanda ed offerta di incontrarsi a metà strada soddisfacendo entrambe le esigenze.