Catania si tinge di giallo, il mistero su alcune morti si infittisce. Tra omicidi e incendi, ne resta solo il fumo.
Da una parte un assassinio nei pressi dei Paesi Etnei di Catania.
La vittima, Lucrezia Di Prima di anni 37. La donna era scomparsa nel pomeriggio di venerdì, quando il fidanzato ha esposto la denuncia insospettito dall’insolito comportamento della fidanzata.
A farne ritrovare il corpo ormai privo di vita è stato il fratello della vittima, Giovanni Francesco Di Prima, 22 anni, che avrebbe infatti confessato il misfatto. Si sarebbe dunque costituito ammettendo di essere lui l’autore dell’assassinio della sorella.
Resta un vero e proprio giallo; non ci sono tracce su quale possa essere stato il motivo di tale reazione tanto rabbiosa.
Il delitto è avvenuto tra San Giovanni La Punta e le campagne di Nicolosi, sull’Etna. Qui è dove è stato trovato il corpo della donna.
L’uomo ha confessato ai carabinieri della stazione di San Giovanni La Punta che, non convinti delle sue affermazioni, lo hanno sentito per diverse ore.
Dopo essersi autoaccusato del delitto, commesso con violenza probabilmente al culmine di un raptus di follia o ira, con un’arma da taglio fendendole anche la gola, Giovanni ha fornito le indicazioni che avrebbero permesso agli inquirenti di ritrovare il corpo della sorella.
Sulla strada poco sangue, tanto da fare sospettare agli investigatori che l’omicidio sia stato commesso in un altro posto, forse nella loro casa di San Giovanni La Punta dove vivevano insieme ai genitori. Si erano recati lì i carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche (Sis) del comando provinciale di Catania per effettuare un sopralluogo anche alla ricerca di eventuali tracce di sangue.
Giovanni Francesco Di Prima, dopo essere stato interrogato in caserma alla presenza del suo legale di fiducia dalla Procura di Catania, è stato fermato dai carabinieri per omicidio e occultamento di cadavere.
Dall’altra la situazione non si allieta. Si tratta di un grave incendio avvenuto nella notte di sabato sera in una palazzina che si sviluppato su quattro piani fuori terra di via Cariola 57, ad Adrano.
Nello spiacevole incidente ha perso la vita un uomo, Luigi Vivona di 52 anni. Lavorava come bracciante agricolo.
Il rogo ha bruciato la casa in cui Luigi viveva insieme alla moglie. La consorte di anni 49, rimasta gravemente ferita, è stata tratta in salvo mentre con ustioni sparse su tutto il corpo si trovava sul ballatoio della stessa camera. La donna è stata immediatamente trasferita dal personale del 118 al ps dell’Ospedale Cannizzaro di Catania.
La donna riporta ustioni di secondo e terzo grado sul 50% circa del corpo ed è stata ricoverata presso il Centro Grandi Ustioni dell’Ospedale Cannizzaro. La prognosi resta riservata.
A dare l’allarme una vicina di casa, allertata a sua volta dalla figlia della coppia. la giovane una volta aperta la porta d’ingresso, veniva investita dal denso fumo sviluppatosi all’interno dell’appartamento e vedeva fuggire all’esterno il cane della coppia.
Dai primi sopralluoghi si ritiene che le fiamme si siano sviluppate al primo piano e che si siano successivamente propagate ai piani superiori. Non è chiaro cosa abbia provocato l’incendio.
Sulla questione ci sono in corso delle indagini avviate dalla polizia di Stato.
Dichiarata inagibile l’intera costruzione fino all’esecuzione di ulteriori verifiche dei danni alle strutture e agli impianti.