Durante il Consiglio Comunale di ieri sera, il Presidente Giuseppe Castiglione ha annunciato l’arrivo di un’importante diffida per conto della Società Servizi Idrici Etnei S.P.A SIE e del suo socio industriale Hydro Catania S.R.L.
La lettera di diffida
«In coerenza anche alle diffide già inviate dai nostri legali in data 20 dicembre 2021 e 24 dicembre 2021, vi diffidiamo dal deliberare l’ingresso della Società SIDRA S.P.A. nella Società Catania Acque S.P.A. per le seguenti ragioni.
Innanzitutto per la gestione del medesimo servizio idrico integrato nella provincia di Catania esiste già il gestore unico. Con le sentenze emesse dal Cga ARS n. 1036 e 1037 del 13 dicembre 2021, immediatamente esecutive, gli atti di gara sono divenuti nuovamente validi e la convenzione di gestione stipulata con la SIA è tornata a essere efficace e va adempiuta, senza necessità di alcuna condanna.
La scelta dell’affidamento in house si pone dunque in diretto conflitto con l’obbligo di ottemperare alle sentenze sopra citate e di adempiere alla convenzione come richiesto dal SIE e come stato oggetto di diffida da ultimo con nota del 24 dicembre 2021.
Anche prima dell’emissione delle suddette pronunce la procedura per l’affidamento in house è già stata comunque assoggettata a sostanziali contestazioni da parte dell’autorità garante della concorrenza e del mercato. Facciamo riferimento al parere emesso dall’AGCM nel marzo e a quello del maggio con cui la stessa AGCM ha ritenuto non superate le criticità segnalate e ha ricorso per motivi aggiunti promossi dalla stessa AGCM dinanzi al TAR Catania oggi pendenti insieme ad altri 5 ricorsi per i quali l’udienza pubblica è già fissata al 22 febbraio 2022.
A ciò si aggiunge che la SIDRA S.P.A anche a seguito degli accordi di partecipazione alla gara è già socia di Idro Catania e quest’ultima ha la medesima ammissione di Catania Acque S.P.A. Quindi la sottoscrizione di azioni di una società concorrente esporrebbe la SIDRA e il Comune a dover subire un’azione di risarcimento del danno per violazione degli obblighi sociali.
Pertanto i parere resi dai diversi organi competenti del Comune di Catania inclusa la delibera di Giunta con cui è stata proposta la deliberazione al Consiglio Comunale non sono più attuali e non possono essere il presupposto per fondare la deliberazione in oggetto dovendo la fattispecie essere oggetto di una nuova valutazione per tenere in considerazione gli eventi sopra descritti che all’evidenza ne hanno profondamente modificato i contenuti.
Un’eventuale deliberazione a fronte di detti pareri e ignorando consapevolmente l’evoluzione della vicenda dell’affidamento del servizio come sopra riportate costituisce una condotta affetta da gravi vizi e certamente fioriera di responsabilità diretta anche di tipo contabile. E ciò è ragione di una più che probabile condanna a un’ingente risarcimento del danno. Si diffida pertanto il Comune di Catania ad astenersi dal procedere con la trattazione e la deliberazione del punto relativo l’ingresso della SIDRA nella società Catania Acque esponendosi diversamente a gravissime e molto elevate responsabilità risarcitorie e contabili.
Si conferma la massima disponibilità ad avviare un percorso di collaborazione».
La diffida, firmata dall’Amministratore della SIE l’Ingegnere Sergio Cassarro e il presidente di Idro Catania l’Ingegnere Giovanni Rao, ha creato scompiglio e agitato gli animi in consiglio comunale.
Da una parte il presidente Castiglione Giuseppe proponeva un’immediata conferenza dei capi gruppo. Dall’altra parte i consiglieri Bosco, Gelsomino, Sangiorgio sottolineavano la gravità dell’evento.
«In nove anni, quello che è successo stasera non mi era mai capitato. Oggi è arrivata una lettera protocollata indirizzata al sindaco, al presidente del consiglio e ai revisori dei conti dove in maniera assolutamente provocatorio c’è un crogiolo di minacce non velate, ma esplicite. Ci potrebbero essere danni erariali e delle responsabilità patrimoniali per coloro i quali sono chiamati a decidere sulle questioni, sulle proposte di deliberazione che vengono poste all’ordine del giorno. Si perde così il primato della politica. Perché noi siamo eletti dai cittadini per tutelarne gli interessi e decidere. Qui si decide!» Bosco Santi.
«Mi preme sottolineare la gravità di quello che è successo in quest’aula. Perché credo che non si è mai verificata una diffida ai consiglieri comunali nell’esercizio delle loro funzioni due ore prima del consiglio comunale. Una diffida tra l’altro indirizzata da una delle parti in causa oggetto della delibera. Questa è una forma di condizionamento molto grave indirizzata a pochi. Si può creare un precedente pericolosissimo perché domani chiunque può pensare di mandare una lettera e noi siamo costretti a discuterne e bloccare i lavori di quest’aula. Non possiamo farci condizionare in questo modo, io non mi faccio intimidire». Sangiorgio Luca
E ancora il Gelsomino Giuseppe: «Quello che sta succedendo stasera preoccupa un po’. Quella di stasera non la vedo come una minaccia al 100 % ma al 50%. il consiglio comunale è stato diffidato».
Ed è proprio il consigliere Gelsomino a chiedere una pregiudiziale, esortando a continuare i lavori discutendo il secondo punto all’ordine del giorno: approvazioni della SIDRA SPA società in house per l’acquisizione di una partecipazione nella Catania Acque SPA società costituita in vista dell’affidamento del servizio idrico integrato ai sensi dell’articolo 149 bis del decreto legge n 152 2006. La questione era stata fermata dall’arrivo della lettera di diffida.
I 21 presenti hanno votato la pregiudiziale: 15 favorevoli, 2 contrari e 6 astenuti. Nonostante l’esito positivo della votazione, il presidente Castiglione decide di convocare una conferenza di capi gruppo.
Dopo un’ora di conferenza e di pausa dal consiglio comunale, a tarda notte i consiglieri riuniti hanno votato il tanto discusso secondo punto all’ordine del giorno. 18 presenti, 12 favorevoli, nessuno contrario, 6 astenuti. Hanno approvato così l’atto di autorizzazione a partecipare alla società di gestione unica delle attività del Servizio Idrico Integrato in tutti i Comuni dell’Ato Catania, che permettono di realizzare economie di scala e diminuire i costi per ciascun utente.
Approvazione del bilancio di previsione 2021/2023
I consiglieri comunali hanno poi approvato il bilancio di previsione 2021/2023 che allinea gli strumenti finanziari al vigente esercizio, esattamente tre anni dopo la dichiarazione dello stato di dissesto.
Il vicesindaco e assessore al bilancio Roberto Bonaccorsi ha illustrato in aula il preventivo. Il bilancio di previsione del prossimo triennio è stato adottato congiuntamente a un emendamento tecnico dell’amministrazione comunale, predisposto alla luce delle sopravvenute iniziative legislative del governo e del parlamento nazionale e regionale, norme per finanziare il disavanzo, che consentono al Comune di sbloccare finalmente i fondi comunitari di cui l’amministrazione è beneficiaria, variando alcune delle previsioni di spesa che correvano il rischio di rimanere inutilizzate