Il castello di Milazzo, un altro luogo della nostra Isola che mescola l’opulenza con le storie intrise di mistero, che affascinano sempre più, anche quando si parla di storia. Si tratta di una costruzione che sorge sulla parte più alta a sud della penisola di Capo Milazzo e che sta sopra al borgo antico di Milazzo.
La leggenda della giovane nobildonna murata viva
Ma la leggenda narra che nelle notti di luna piena al suo interno si aggiri il fantasma di una giovane nobildonna e che secondo diverse versioni metterebbe in atto diversi comportamenti. C’è chi dice che gira lamentandosi e c’è chi invece dice che reciti delle preghiere.
Il racconto esatto
Aldilà di queste versioni, la guida turistica Beatrice Lumia ha parlato della storia, al momento soltanto leggenda, che vede coinvolta la giovane nobildonna, colpevole, secondo la sua famiglia, di essersi innamorata di un soldato. Quest’ultimo venne ucciso, mentre lei venne murata viva nel Monastero delle Benedettini, posto all’interno del castello
«Il soldato che venne ucciso – ha detto la Lumia – era della guarnigione, perché il castello di Milazzo era un presidio militare. La famiglia mise il veto a questo legame, ma l’amore è più forte di ogni cosa. Loro malgrado il divieto e la clausura alla quale la giovane nobildonna era stata costretta continuarono a incontrarsi. Si narra che fece questa bruttissima fine perché venne murata viva».
«Ci si concentra molto sulla ragazza diventata suora di clausura, che per punizione venne murata viva, dopo essere stata collocata in una stanza angusta, senza luce e con il solo spioncino della porta per ricevere soltanto un pasto al giorno. Un lento morire quindi. Si parla quindi del fatto che il fantasma di questa monaca uscirebbe nelle notti di luna piena con un corteo di anime pie che la seguirebbe camminando con lei all’interno del castello».
Il ritrovamento del corpo di un soldato nel 1928
Nel 1928 venne ritrovato il corpo di un soldato all’interno di una gabbia, ma non è il protagonista della leggenda che ancora si narra.
«Il monastero è sempre visitabile all’interno del castello. Quel che comunque è certo è che il ritrovamento del corpo del soldato rinchiuso in gabbia, avvenuto nel 1928, non ha nulla a che vedere con la storia della monaca. Questo qui era un soldato britannico, che venne punito per essere stato disertore. Il monastero fu in funzione tra Seicento e Settecento, mentre la gabbia risale alle guerre napoleoniche, in un periodo erano presenti le truppe britanniche nella cuspide nord orientale della Sicilia a difesa dello Stretto contro l’avanzamento di Napoleone. Il suo nome, anche secondo la cartellonistica, è ancora quello di Andrei Leonard, ma alcuni studi recenti contradirebbero questa versione sottolineando come Andrei fosse altrove. Al momento la storia della monaca rimane solo leggenda, perché non ci sono nomi di famiglia».