La Lega guarda alle imminenti elezioni elettorali in Sicilia, prima con Palermo e Messina e poi la presidenza della Regione.
Abbiamo tracciato un quadro della situazione, con una riflessione anche su Catania, in questa intervista a Fabio Cantarella, componente della segreteria nazionale del partito di Matteo Salvini, reduce da un incontro del partito a Roma.
“A maggio si sceglierà il primo cittadino di Messina e di Palermo – spiega Cantarella – una delle città più importanti di Italia. Per la Lega è un appuntamento importantissimo e bisogna scegliere bene i candidati, portando a casa dei risultati significativi”.
“Palermo merita molto di più dopo il disastro di Leoluca Orlando. Abbiamo proposto alla coalizione i nostri candidati così come hanno fatto gli altri partiti, con Francesco Scoma per il capoluogo siciliano e Nino Germanà per la città dello stretto”, aggiunge.
Per la poltrona di presidente della Regione, spiega l’ex assessore all’ecologia della giunta Pogliese, si è detto disponibile il segretario regionale della Lega, Nino Minardo.
“Tutto questo sarà deciso dai leader nazionali del centrodestra, per definire le varie posizioni elettorali. Quanto alla presidenza, la colazione deve sedersi e fare il punto sul lavoro fatto in questi anni e capire se si sono raggiunti gli obiettivi prefissati, indicando il candidato, senza escludere che possa essere l’uscente”, continua Cantarella.
Quanto alla candidatura di Cateno De luca, è indubbio che abbia iniziato la campagna elettorale con largo anticipo, rispetto ai suoi avversari, osserva il componente del partito del Carroccio, per il quale è importante concentrare l’attenzione su temi irrisolti come ad esempio quello dei rifiuti, un problema delicato, non sono per la tutela ambientale ma anche per i costi, che pesano sui cittadini.
Basti pensare che Catania ha la Tari più alta d’Italia ma anche Palermo e Messina hanno costi esosi.
Caso Catania
In chiusura una riflessione sul caso del sindaco di Catania.
“La lega sempre si è sempre distinta per la coerenza – conclude – e ha promosso un referendum sulla legge Severino, che ha colpito Pogliese e non solo, e che riteniamo ingiusta. Continueremo questa battaglia”.