“Costruire una proposta politica che faccia dimenticare il governo Musumeci, il peggiore che la Sicilia abbia mai avuto”.
Tuonano le parole del segretario regionale del Partito Democratico, Anthony Barbagallo che in questa intervista, traccia un quadro della situazione politica dell’Isola.
“Questo governo, guidato da Nello Musumeci, ha amministrato nel momento più difficile e quando serviva dare di più ha dato invece di meno. Ha mandato in frantumi il programma elettorale e la maggioranza che lo sosteneva e oggi il centro destra è sempre più diviso”, aggiunge.
Il PD guarda alle prossime elezioni regionali, puntando sulle nuove generazioni – proprio domenica scorsa si è svolto il congresso dei giovani democratici – e che faccia sintesi per presentare delle proposte credibili.
“Una colazione allargata senza rinunciare alla nostra identità – continua il segretario regionale del Partito Democratico – mantenendo le alleanze consolidate con il M5s e le forze storiche della sinistra”.
Al centro della nostra intervista, anche il caso Catania, con la sospensione del sindaco Salvo Pogliese, che secondo i democratici di sinistra non dovrebbe governare in queste condizioni di precarietà, ma dare “parola” ai cittadini.
“La democrazia non può essere oscurata con scelte che riguardano solo lo spirito di conservazione della poltrona”, sottoliena Barbagallo.
Quanto alla questione del Piano Nazionale di Riprese e Resilienza, esprime la sua preoccupazione per scelte che la Regione non stanno facendo.
“C’è troppo campanilismo, invece servono opere strategiche e collegamenti nei trasporti , sugli spostamenti metropolitani, come ad esempio Catania e l’Etna”.
Intanto in vista delle prossime amministrative e regionali, c’è una grande convergenza tra il Pd e il Partito Socialista.
A dirlo sono proprio Anthony Barbagallo e Nino Oddo, vice segretario nazionale del Psi, che viaggiano verso la stessa direzione con gli stessi intenti.