“Salviamo il cibo dallo spreco”.
E’ da sempre questo il leitmotiv del Banco Alimentare della Sicilia, organizzazione no profit che raccoglie e distribuisce generi alimentari alle organizzazioni caritative che in convenzione, supportano i bisognosi.
Una realtà che rappresenta un punto di riferimento per il territorio, con la presenza di tre magazzini, quello centrale di Catania, dove vengono stoccati tutti i prodotti distribuiti nella parte della Sicilia di competenza, che opera su tutte le provincie, tranne Palermo e Trapani.
A questo si aggiungono i centri di Messina e Siracusa.
Ad accompagnarci in un tour all’interno della struttura, il direttore del Banco Alimentare della Sicilia, Domenico Messina, con cui abbiamo parlato anche delle conseguenze che la guerra in Ucraina potrebbe avere sulla raccolta dei prodotti e l’aumento del costo della vita.
“All’interno del magazzino, troviamo sia generi di prima necessità – spiega Messina – che derivano da programmi europei e nazionali, una rete di aiuto in sinergia con il Ministero delle Politiche Sociali e del Lavoro, sia prodotti dal recupero delle eccedenze della filiera agroalimentare”.
Tanti i volontari che si impegnano quotidianamente, e un gruppo di dipendenti che danno continuità all’organizzazione con la loro professionalità.
Guerra in Ucraina
Alla luce della guerra in Ucraina, il Banco Alimentare non sta subendo un effetto marcato, ci piega il direttore :”su alcuni prodotti che provengono dal fondo europeo di aiuto indigenti, ci sono alcuni ritardi, dovuti alla difficoltà di approvigionamento di materie prime dovute al regime di guerra”.
“Speriamo che si possano attuare dei correttivi trovando delle soluzioni. Per il recupero delle eccedenze, non abbiamo grossi cambiamenti, ma monitoriamo costantemente l’evolversi di questa situazione”, continua.
Sotto l’occhio attento dell’organizzazione no profit, anche l’aumento del costo della vita che potrebbe generare altre sacche di povertà.
“Con l’incremento delle materie prime, dei costi di energia e spostamenti, si sta creando una nuova crisi economica – conclude Domenico Messina –. Noi siamo pronti ad aiutare chi si trova in difficoltà o chi invece vive questa situazione in maniera più prolungata, così come abbiamo fatto per il covid”.
In Sicilia il Banco Alimentare della Sicilia, ha un rapporto di convenzione con oltre 700 realtà caritative e riesce a supportare oltre 250 mila siciliani che vivono in condizioni di necessità.