Chiusero l’azienda di famiglia perché la banca sosteneva che la società fosse andata in extra fido. Vanno a causa con la banca e vincono. Adesso la Montepaschi di Siena per rimediare ai danni dovrà risarcire l’impresa pagando 765 mila euro.
L’azienda in questione, la ‘Sciacca I Srl’ di Palermo, appartiene a 4 fratelli, tutti proprietari. La fabbrica, con 30 dipendenti, da 50 anni commercializzava materiale elettrico per uso civile e industriale.
Nel 2018 la Montepaschi di Siena aveva sostenuto che la società era andata extrafido per un importo di circa 20 mila euro. La Sciacca allora chiese un piano di rientro non accettato da Mps che inviò una segnalazione alla centrale rischi della Banca d’ Italia.
A quel punto l’azienda, messa spalle al muro, si è vista revocare fidi da tutti gli istituti di credito ed è stata costretta a mettersi in liquidazione e cessare l’attività.
La Sciacca I, assistita dagli avvocati Giampiero Saverino del Foro di Palermo e Antonio Tanza, vicepresidente Adusbef, ha fatto però causa alla Mps per chiedere il ricalcolo del saldo dare-avere del conto corrente.
Dopo 3 anni di causa arriva il verdetto da parte del Tribunale civile di Palermo. La sentenza condanna la banca Monte dei Paschi di Siena a restituire alla società 765 mila euro per anatocismo e competenze indebitamente conteggiate.
La Sciacca I srl ha intrapreso la stessa azione giudiziaria contro tutti gli istituti di credito di cui era correntista, per chiedere “la ripetizione di quanto indebitamente pagato per tutta la durata dei rapporti contrattuali”.