Sembrava che il peggio fosse passato. La zona bianca ha sancito un piccolo ma significativo ritorno della normalità in tutta Italia con l’abolizione delle norme restrittiva ad eccezione della mascherina al chiuso e del distanziamento interpersonale.
Questo “sogno” però potrebbe presto finire: i contagi sono in aumento e la Sicilia è tra le candidate per il passaggio in zona gialla. Il cambio di colore è solo un’ipotesi ma non fanno dormire sogni tranquilli i parametri dell’Isola insieme ad Abruzzo, Campania, Marche. Già nell’ultimo monitoraggio dell’Iss si era verificato un significativo cambio di rotta ed erano ben 8 le regioni che rientravano nella classificazione “a rischio moderato”.
A determinare il passaggio in zona gialla sarà l’incidenza che, secondo i parametri attuali scatta al superamento dei 50 casi ogni 100mila abitanti. I valori più alti registrati sono al momento quelli di Sicilia (18,2), Marche (15,9), Campania (15,7) e Abruzzo (15,5) ma lontani da un’inasprimento delle restrizioni.
Preoccupa, infine, l’impatto della variante Delta che al momento rappresenta il 30% dei casi di positività al Covid in Italia. Una percentuale bassa rispetto al resto d’Europa ma che, secondo le previsioni, è destinata a crescere.
I dati
I dati diffusi ieri dal Dipartimento della Protezione Civile, infatti, svelano un aumento dei nuovi positivi del 36% in più rispetto alla settimana precedente quando si era registrato un incremento del 3,7%.
Cresce anche il rapporto fra tamponi positivi e tamponi effettuati, passato dall’1,0% all’1,5%, mentre il numero degli attuali positivi è pari a 3650, 87 in più rispetto alla settimana precedente. Le persone in isolamento domiciliare sono 3504, 99 in più rispetto alla settimana precedente. Ed ancora, i ricoverati sono 146, di cui 17 in terapia intensiva. Rispetto alla settimana precedente sono diminuiti di 12 unità (i ricoverati in terapia intensiva invece sono aumentati di 2 unità). Nella settimana appena conclusa si sono registrati 9 nuovi ingressi in terapia intensiva (+200% rispetto ai 3 della settimana precedente).
I ricoverati complessivamente rappresentano il 4,0% degli attuali positivi mentre i ricoverati in terapia intensiva lo 0,5%
E.G.