Si terrà domani, 21 ottobre, l’udienza che vedrà coinvolti l’ex presidente dell’Autorità portuale della Sicilia Orientale Andrea Annunziata, insieme ai due componenti del Comitato di gestione. Nello specifico si tratta dell’ingegnere Giuseppe Galizia e del dottor Gaetano La Ferla, oltre al dipendente Massimo Scata.
Gli indagati sono finiti al centro di un’inchiesta della Procura di Catania per le seguenti motivazioni di: peculato, falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e abuso di ufficio.
Al vaglio della Procura alcune spese indebitamente emesse a favore del presidente e di persone estranee all’Ente Portuale che avrebbero partecipato, senza averne alcun titolo, a trasferte in Florida. Secondo l’accusa sarebbero state, inoltre, abitualmente sottratte risorse dell’Autorità Portuale dalla destinazione istituzionale per indirizzarle verso il soddisfacimento dei propri interessi privati.
Le indagini, svolte dalla Capitaneria di Porto di Catania, hanno infatti acceso i riflettori su alcune spese effettuate dagli indagati.
«La disinvoltura nella gestione privata del denaro pubblico, nonchè del mancato rispetto per le più elementari regole di buona amministrazione – è accusa sottoscritta dalla Procura – è riferibile anche all’impiego da parte dell’Annunziata di uno dei dipendenti dell’Autorità portuale, per disbrigo questioni personali.
Peculato e fatture false sono le motivazioni che hanno portato alla sospensione per alcuni mesi dell’ex presidente dell’Autorità portuale della Sicilia Orientale, l’avvocato Andrea Annunziata.
Precedentemente rinviati a giudizio l’Ingegnere Giuseppe Galizia (designato nel 2017 da Enzo Bianco come membro del Comitato di Gestione dell’Autorità Portuale Mare di Sicilia Orientale), oltre al chimico Gaetano La Ferla (componente del comitato di gestione scaduto nei mesi scorsi) e Massimo Scatà (ex dipendente del Comune di Noto e dipendente dell’Autorità).