Tra le aree della Sicilia che offrono uno spettacolo della natura soprattutto da un punto di vista turistico c’è anche l’Area Marina Protetta Capo Milazzo. Istituita nel 2019 dopo un iter iniziato sei anni prima, è un’area che ospita diversi esemplari di biodiversità, in particolar modo quelle marine.
L’iter che ha portato all’istituzione dell’Area Marina Protetta
Oltre a ciò c’è anche da considerare una vasta varietà di paesaggi che popolano il promontorio per dare alla vista umana una serie di suggestioni regalate dalla natura.
Le peculiarità di quest’area sono tantissime e le illustra il presidente dell’Area Marina Protetta Capo Milazzo, Giovanni Mangano, che parte mostrando i passi che hanno portato all’istituzione di quest’area.
«L’Area è stata istituita nel 2019 – spiega Mangano – e abbiamo cominciato a parlare dell’istituzione negli anni ’70, ma l’iter vero e proprio è iniziato nel 2013. Noi abbiamo fatto l’area di reperimento e poi abbiamo avuto il supporto del deputato catanese Tommaso Currò del Movimento 5 Stelle. La nostra area è divisa in 4 zone e siamo tra le poche che hanno la zona speciale in poco più di 750 ettari. Abbiamo tre secche, quella di Ponente, quella di Levante e quella dello Scoglio della Portella. Abbiamo anche la Piscina di Venere».
Le specie di biodiversità
La biodiversità nell’Area Marina Protetta Capo Milazzo comprende le seguenti specie: «Nella Zona A abbiamo il corallo nero, poi abbiamo anche le gorgonie, di varie colorazioni, e pesce sia stanziale che pelagico, in particolare nel periodo tra settembre, ottobre e novembre. La fauna ittica è composta anche da cernie di vario tipo e tante altre specie. L’avifauna c’è, ma non è in piena gestione nostra. Abbiamo una gestione a consorzio pubblico-privato assieme al Comune di Milazzo, all’Università di Messina e a una Onlus».
Quanti afflussi turistici all’anno ci sono?
Da un punto di vista turistico si segue principalmente la strada del «turismo sentieristico, che è nella zona del Sentiero di Ponente e in quello di Levante. Nel primo abbiamo il nostro centro visite, che abbiamo ristrutturato grazie all’Area Marina Protetta e all’interno del quale abbiamo creato una stanza del mare, in un sentiero che porta alla Piscina di Venere. Abbiamo circa 40milla accessi all’anno. Poi abbiamo tutta la parte marina, in cui abbiamo creato due campi ormeggi importanti e un terzo nella Baia di S.Antonio, dove abbiamo le boe ecosostenibili, senza cemento e ancora al fondale. Gli altri campi ormeggi sono a Rinella e Brugnolari, sempre nella parte di Levante. Nella spiaggia di Tre Pietrazze abbiamo ripristinato il sentiero e si fa ancoraggio. Diamo anche la possibilità ai disabili di poter vedere i fondali con le riprese a 360 gradi, il che ci ha portato a essere il primo parco inclusivo in Italia, e i turisti vengono da 47 nazioni diverse».








