Ci risiamo. Eppure la visita dell’ispettore nominato dall’assessore alla Famiglia Antonio Scavone faceva ben sperare che presto le cose sarebbero cambiate per ospiti e dipendenti dell’Istituto Ardizzone Gioeni. E invece, a distanza di due mesi i disagi sembrano addirittura aumentati.
Ed proprio dallo stesso arco di tempo che i sei dipendenti della struttura non percepiscono lo stipendio, precipitando nell’abisso della crisi economica che ha colpito tanti italiani in questo ultimo anno.
Le denunce avanzate negli scorsi mesi avevano, inizialmente, dato i frutti sperati. Il 9 gennaio, infatti, è arrivato il dott. Saverino Richiusa a constatare la veridicità dei disagi lamentati dai residenti dell’Istituto. Ma della famosa relazione in cui l’ispettore avrebbe dovuto riassumere la situazione dell’Istituto non c’è traccia.
Non è l’unica ombra sull’Ardizzone Gioeni: infatti, con circolare del 26 marzo 2020, si confermava a Panvini la nomina di commissario straordinario dell’IPAB fino al 30 giugno c.a. senza soluzione di continuità o fino alla nomina di un sostituto.
Nella stessa missiva, inoltre, si fa riferimento alla necessità di mettere in sicurezza l’istituto con dei lavori ad hoc che permettessero d’adeguamento della struttura ad ospitare non vedenti ed ipovedenti. Ma questi interventi di ristrutturazione non sono mai stati avviati, e a quanto pare non risulta neanche una minima procedura di appalto in merito.
La conferma del responsabile -secondo quanto scritto nei documenti- richiedeva la nomina di un consiglio di amministrazione, escludendo come specificato l’istituzione di un segretario generale. Nonostante la direttiva da parte dell’assessorato il 31 dicembre del 2020, Panvini avrebbe nominato comunque la figura del segretario generale con qualifica di segretario direttore categoria D3.
Si vocifera, inoltre, che il saldo dell’Istituto non sia in positivo e che l’amministrazione economica abbia prodotto un importante danno erariale tanto da stringere convenzioni con enti regionali per ospitare corsi di formazione. A pagare le conseguenze di questa cattiva gestione sono però i dipendenti e gli ospiti: caldaia rotta, stanze gelide, pulizie solo due volte a settimana.
Ciò che colpisce, inoltre, è come l’Istituto non abbia neanche fatto richiesta per far rientrare gli ospiti -categorie fragili- all’interno della campagna di vaccinazione.
Tanto è lo sconforto tra i residenti dell’Istituto Ardizzone Gioeni: questa situazione avrà mai fine?